Trieste, il caso Rosato: «Ti bruceremo vivo». Bufera su M5S

Assessore siciliano in pectore minaccia il capogruppo del Pd. Poi si scusa e viene “salvato” dai suoi. Condanne trasversali
26/10/2017 Roma, Rai 1, trasmissione televisiva Porta a Porta, nella foto Ettore Rosato
26/10/2017 Roma, Rai 1, trasmissione televisiva Porta a Porta, nella foto Ettore Rosato

TRIESTE. Squadristi, violenti, raccapriccianti, arroganti, meschini, fomentatori di odio. Da Matteo Renzi a Forza Italia, da Si ad Ap è una valanga di reazioni di condanna quella che piomba sul M5s per il tweet di Angelo Parisi, l’ingegnere designato assessore ai rifiuti da Giancarlo Cancelleri, che smanettando sul proprio profilo del social network s’era rivolto a Ettore Rosato, «padre» del Rosatellum 2.0, scrivendo: «Facciamo un patto: se la Consulta casserà la tua legge, noi ti bruceremo vivo, ok?».

Una bufera politica e mediatica, fomentata dalla denuncia di Claudio Fava, candidato della sinistra, che ha rivelato il contenuto dell’informativa dei carabinieri dell’ordinanza emessa dalla Procura di Termini Imerese per l'operazione “Black cat”, che rivelerebbe rapporti tra i cugini di primo grado, omonimi, Giacomo Li Destri: uno è candidato nella lista del M5S a Palermo, l’altro è imputato per associazione mafiosa e ritenuto il referente di Cosa nostra della famiglia di Trabia. Il candidato Li Destri ha annunciato querela nei confronti di Fava. Ma la polemica è servita.


La giornata calda per i pentastellati comincia con il mondo politico compatto contro il tweet dell’ingegnere: tutti a chiedere conto ai 5stelle, quando al voto in Sicilia mancano solo cinque giorni. Barra dritta dal movimento, nonostante molti imbarazzi. Dopo le scuse di Parisi a Rosato, che respinge l’etichetta di hater ammettendo di avere sbagliato, Cancelleri lo conferma come assessore designato archiviando il tweet come «infelice». Aggettivo usato anche da Di Battista che poi usa la controffensiva: «Da destra a sinistra tutti hanno mosso i loro staff per fare la propria nota stampa di condanna. E tutto questo nel giorno in cui Berlusconi e Dell’Utri vengono indagati a Firenze per le stragi di mafia del ’92 e ’93».

Ma il M5S finisce nella bufera. Sepolto dagli attacchi. Renzi vede il «mandante» di «queste follie» nella «violenza verbale che Beppe Grillo ha introdotto nella politica». Per la presidente della Camera Laura Boldrini, la frase «è inaccettabile e vergognosa», mentre Licia Ronzulli, membro del comitato di presidenza di Forza Italia, parla di «intimidazione raccapricciante». «Insultare, offendere, minacciare non è buona politica: è stupidità, arroganza, meschinità. Ad Ettore Rosato va la nostra solidarietà. Al M5S un consiglio: questo tipo che minaccia di qua e di là fatelo vedere da uno bravo...», commenta Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana.
 

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