Trieste, il cantiere “risparmia” i dehors di Ponterosso fino alla Barcolana

Accordo raggiunto tra giunta e commercianti di via Rossini. Rivista la tempistica dei lavori per non danneggiare i locali  
Lasorte Trieste 23/06/17 - Ponterosso, Lavori di Ripavimentazione
Lasorte Trieste 23/06/17 - Ponterosso, Lavori di Ripavimentazione
Soluzione trovata: il cantiere per la riqualificazione della seconda sponda del Canal Grande non disturberà i dehors degli esercenti fino alla fine della Barcolana. Il sindaco Roberto Dipiazza e l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi hanno ragionato con i tecnici del Comune e le Generali, arrivando alla conclusione che l’attuale area del cantiere del Leone, proprio di fronte al palazzo rosso, arretrerà di qualche metro per fare spazio al passaggio dei camion della ditta che ha vinto l’appalto del Comune, che così potranno entrare dalle Rive anziché da via Roma. Dal 4 settembre, data d’inizio della seconda e ultima tranche della maxi ripavimentazione, fino alla fine della Barcolana, i lavori si focalizzeranno fino al “Ponte curto”, dando così la possibilità ai vari esercenti di lasciare intaccati i dehors. Poi si proseguirà verso il secondo isolato come previsto.


Il primo cittadino aveva assicurato che avrebbe trovato una soluzione. E così anche con i tecnici dell’amministrazione ha mantenuto la promessa ed è riuscito a sciogliere la matassa per far partire a breve i lavori che prevedono lo smantellamento dell’attuale manto stradale di una parte di via Rossini e il riposizionamento degli antichi masegni. Tutto ciò, senza scomodare i commercianti che hanno i propri locali e negozi nel tratto tra le Rive e via Roma e che si erano opposti ai lavori durante settembre e ottobre: questi mesi secondo loro sono tra “più fruttuosi” dell'anno.


Dal 4 settembre dunque la ditta, come ha spiegato Lodi, «terminerà la parte finale di via Bellini e alzerà il primo tratto del pavimento di via Rossini, arrestandosi al Ponte curto, che rimarrà aperto. Tutto questo è frutto del lavoro di un mese e mezzo di incontri del Comune con le varie parti». Sembrava che il cantiere potesse chiudere in anticipo, cioè a fine novembre invece che a gennaio. Invece ora con questo nuovo assetto è possibile che il tutto termini un po’ più tardi, «siamo in attesa del cronoprogramma da parte dell’impresa» sottolinea Lodi.


Pare insomma che questa volta ci possa scappare l’happy end. I commercianti, che avevano ricevuto ordine di sgomberare tavolini e sedie dal 1° settembre, attendono però ancora una nuova comunicazione. «Non ci è stato detto ancora nulla, ma se è veramente così, ringraziamo coloro che hanno avuto un’attenzione in tal senso - afferma Walter Gustin, titolare dello 040 e dell’Antico Panada, che si era mosso fin da subito per cercare un’alternativa -. Apprezziamo l’interessamento del sindaco, che è riuscito a sbrogliare il tutto. Avremo comunque un po’ di perdite in autunno, ma almeno non dovremo chiudere del tutto».


Gustin, come altri colleghi, aveva sottolineato le pesanti ripercussioni in mancanza degli incassi di questo periodo. Secondo il gestore ad esempio a fine anno il suo bilancio, se la dinamica dei lavori non fosse stato modificata, avrebbe segnato meno 120mila euro. Anche gli altri commercianti sono entusiasti della notizia, non senza una nota di polemica. «Hanno fatto quello sarebbe stato normale fare senza aspettare l’intervento del sindaco - commenta Licio Bossi del negozio di souvenir “Quel giorno a Trieste” -, era una cosa da decidere sei mesi fa».


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