Trieste, il bricolage al posto delle auto di Conti
TRIESTE Retta d’arrivo per una delle “grandi superfici di vendita” (alias centri monomarca) previste dal Piano del commercio varato all’inizio di marzo dal Consiglio comunale, sulla base della delibera presentata dall’assessore alle Attività economiche Edi Kraus. Se non interverranno intoppi e se si verificheranno alcune pre-condizioni concordate tra le parti, il primo concreto risultato su questo versante distributivo riguarderà l’area dove operava la concessionaria-auto gestita da Dino Conti, tra strada della Rosandra e via Carletti. Sarebbe già stato sottoscritto un contratto preliminare con un’azienda specializzata nel settore dell’utensileria, quello che correntemente viene rubricato come “bricolage”. L’acquirente - stando alle informazioni raccolte - affiderebbe poi a un ulteriore soggetto la gestione diretta della struttura commerciale. Dal punto di vista dimensionale gli spazi, su cui riconvertire la vecchia attività, sono significativi: l’area complessiva ammonta a circa 17 mila metri quadrati, anche se la superficie, effettivamente impiegabile per realizzare il futuro centro, coprirà circa la metà.
Le anticipazioni ufficiose di questa operazione vengono valutate con favore da Kraus. «Ci sono tre buone ragioni - spiega - per accogliere positivamente la notizia dell’investimento. Crea posti di lavoro nel terziario commerciale in un momento ancora difficile per l’economia del territorio; muove l’edilizia, nell’auspicio che le piccole realtà del settore siano coinvolte nella costruzione dell’edificio; infine, l’ambito merceologico interessato non sottrarrà spazio ad attività esistenti». Anche a Kraus risulta che la trattativa sia in una fase avanzata, ancora condizionata da alcuni passaggi di carattere amministrativo. «Per quanto riguarda l’avvio dell’attività commerciale - riprende l’assessore - basterà quella che chiamiamo autorizzazione “madre”».
Per Kraus il dato interessante, dal punto di vista delle strategie economiche, riguarda la ripresa degli investimenti e, soprattutto, il fatto che, a distanza di circa tre mesi dall’approvazione della delibera che individua otto grandi aree commerciali, una di queste “zone” abbia già ottenuto un tangibile riscontro in termini di interesse. Per la verità l’ex concessionaria di Dino Conti era stata fatta oggetto di attenzioni nel recente passato: Leroy Merlin, il grande gruppo francese specializzato nel fai-da-te (guarda caso, c’è una certa coerenza nella tipologia commerciale delle candidature), aveva visionato il sito, attraente dal punto di vista logistico perchè facilmente raggiungibile dalla città e dalla vicina Slovenia, con un potenziale di parcheggio destinato a rendere più facile la vita della clientela. Poi l’interlocutore d’Oltralpe si era orientato verso il Friuli, allorquando si accese la battaglia giudiziaria in sede amministrativa avviata (e persa) da Confcommercio contro i centri monomarca. Battaglia che aveva avuto anche implicazioni in termini di schieramento politico. Dino Conti non aveva gradito la strada del contenzioso al Tar e al Consiglio di Stato intrapresa da Antonio Paoletti, strada che l’imprenditore aveva definito «bullismo giudiziario».
La vicenda dei cosiddetti “centri monomarca”, iniziata addirittura nel 2007, si è conclusa il 2 marzo scorso con l’approvazione, da parte del Consiglio comunale, del cosiddetto “adeguamento n.2 del Piano comunale di settore del commercio”. In sostanza, la delibera identifica circa 30 mila metri quadrati suddivisi in otto zone collocate in varie zone della città e destinate alla distribuzione, alimentare e non. Via Flavia e via Brigata Casale, via Flavia e via Pietraferrata, Strada per Cattinara, Campo Marzio, Prosecco, via Rio Primario, via Svevo, strada della Rosandra. Proprio quest’ultimo sito presenta la superficie maggiore, con un totale di 9mila metri quadrati, ripartiti tra 6500 mq interni e 2500 esterni. Allora Kraus aveva messo le mani avanti: saturare otto aree sarebbe stato un miracolo, più realistico puntare a realizzarne un paio
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