Trieste, i vincitori del Premio Luchetta raccontano i bambini vittime di guerra

TRIESTE I bambini ucraini di origine russa costretti a vivere per settimane nei rifugi di Donetsk per alvarsi dai bombardamenti; quelli afroamericani o latinoamericani della opulenta società statunitense, che hanno per prima causa di morte i proiettili. Sono alcuni dei temi dei servizi giornalisti compiuti dai cinque vincitori delle diverse sezioni del XII Premio Luchetta, presentati nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia.
L'inglese Jonathan Rugman di Channel4, Pablo Trincia de La7, Elena Molinari de l'Avvenire, Emilie Blachere di Paris Match, e il fotografo Jm Lopez sono i vincitori delle diverse sezioni del XII Premio giornalistico Luchetta, tutte dedicate a ervizi sui bambini. I cinque vincitori - cui va aggiunta Giovanna Botteri della Rai che ha vinto il premio speciale riceveranno i riconoscimenti al Polietama Rossetti.
Il reporter Jonathan Rugman ha firmato per channel4 il ervizio tv che testimoniava, dall'elicottero militare, le operazioni di soccorso ai rifugiati yazidi minacciati dall'Isis, nell'agosto 2014. Nella sezione per il miglior reportage tv. Pablo Trincia ha raccontato la vicenda del bosniaco Ismar Mesinovic, rapitore del figlioletto Ismail condotto con sé dopo l'arruolamento nelle file dell'Isis.
Elena Molinari dagli Stati Uiti ha indagato sulle morti dei giovani afroamericani nei quartieri poveri e segregati delle grandi città statunitensi. Emilie Blachere si è occupata dell'emergenza dell'infanzia in Ucraina. Jm Lopez ha documentato, con lo scatto pubblicato da El Pais, la situazione dell'infanzia a Mogadiscio negli anni di Shabaab.
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