Trieste, i vincitori del Premio Luchetta raccontano i bambini vittime di guerra

Al Politeama Rossetti di Trieste la cerimonia di consegna dei premi nella serata I Nostri Angeli
La serata finale al Rossetti di Trieste (foto Francesco Bruni)
La serata finale al Rossetti di Trieste (foto Francesco Bruni)

TRIESTE I bambini ucraini di origine russa    costretti a vivere per settimane nei rifugi di Donetsk per   alvarsi dai bombardamenti; quelli afroamericani o  latinoamericani della opulenta società statunitense, che hanno    per prima causa di morte i proiettili. Sono alcuni dei temi dei  servizi giornalisti compiuti dai cinque vincitori delle diverse  sezioni del XII Premio Luchetta, presentati nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia.  

L'inglese Jonathan Rugman di Channel4, Pablo Trincia de  La7, Elena Molinari de l'Avvenire, Emilie Blachere di Paris   Match, e il fotografo Jm Lopez sono i vincitori delle diverse   sezioni del XII Premio giornalistico Luchetta, tutte dedicate a   ervizi sui bambini. I cinque vincitori - cui va aggiunta Giovanna Botteri della Rai che ha vinto il premio speciale  riceveranno i riconoscimenti al Polietama Rossetti.  

Il reporter Jonathan Rugman ha firmato per channel4 il   ervizio tv che testimoniava, dall'elicottero militare, le    operazioni di soccorso ai rifugiati yazidi minacciati dall'Isis,   nell'agosto 2014. Nella sezione per il miglior reportage tv.   Pablo Trincia ha raccontato la vicenda del bosniaco Ismar  Mesinovic, rapitore del figlioletto Ismail condotto con sé dopo l'arruolamento nelle file dell'Isis.

Elena Molinari dagli Stati   Uiti ha indagato sulle morti dei giovani afroamericani nei  quartieri poveri e segregati delle grandi città statunitensi. Emilie Blachere si è occupata dell'emergenza dell'infanzia in   Ucraina. Jm Lopez ha documentato, con lo scatto pubblicato da El  Pais, la situazione dell'infanzia a Mogadiscio negli anni di  Shabaab.

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