Trieste, i ritardi in cima ai reclami di chi usa l'autobus

Reclami. Di cosa si lamenteranno mai gli utenti del trasporto pubblico se non del mancato passaggio dei mezzi in orario? Ebbene, anche qui da noi non si fa eccezione. Fra i reclami ricevuti da Trieste Trasporti nel 2016, una media di due al giorno per un totale di 777, il più gettonato riguarda proprio il più classico dei problemi: il ritardo. L’assenza o l’intempestività delle comunicazioni in caso di interruzioni di servizio è la seconda criticità segnalata dagli utenti e tallona l’imprecisione oraria con ridotto margine. Sul gradino più basso del podio delle lamentele locali si piazza, a sorpresa ma con distacco, il mancato rispetto della fermata da parte degli autisti, indicato dal 17.2% degli utenti come la terza questione più annosa che l’azienda - di proprietà pubblica per il 60% - dovrebbe affrontare.

La buona notizia per la società, che dal 2001 gestisce il servizio di trasporto pubblico locale, è che mentre cresce il numero di passeggeri (67.2 milioni nel 2016, +3% rispetto all’anno precedente), il numero dei contatti della clientela è in costante diminuzione dal 2014. Di pari passo ai contatti è calato l’anno scorso anche il numero dei reclami (-6.8%). Inutile dire che il punto più caldo della rete, non solo per la sua particolare funzione, è quello della linea 6 diretta a Barcola che da domani, con l’entrata in vigore dell’orario estivo, verrà raddoppiata con le vetture della 36. Analizzando i reclami ricevuti dall’Urp, «il vero tema che è emerge è quello della necessità di dare la più precisa stima possibile del tempo di passaggio dei mezzi», commenta il direttore di esercizio Roberto Gerin.
La questione reclami è un po’ come quella della classifica del Sole 24 Ore che vedeva Trieste all’84° posto in Italia in fatto di ordine pubblico. «Come ebbe a dire l’allora questore Padulano, in città siamo soliti segnalare di tutto», continua Gerin. «Non esiste un termine di paragone delle lamentele con le altre aziende trasporti dell’operatore Arriva (che detiene il restante 40% di Tt, ndr), ma esiste sulla capillarità di servizio. E per le città di fascia intermedia, in questo campo, siamo al top in Italia».

Vecchie abitudini. Quelle nove persone che nel 2016 hanno contattato l’ufficio relazioni esterne di Trieste Trasporti per lettera, come una volta, o quell’unico individuo che invece ha preferito il fax, concorderebbero nell’auspicare una comunicazione più tempestiva in caso di lavori stradali, incidenti, maltempo o blocchi alla circolazione. «Il contatto con il Comune e la polizia locale è diretto e funziona», riflette Ingrid Zorn, responsabile Urp e Relazioni Esterne per Tt. Ufficio in cui lavorano due addetti fissi al numero verde e due per quanto riguarda la comunicazione.
I Social. «Stiamo valutando l’apertura di nuovi canali, senza essere ridondanti». Facebook, a tale proposito, potrebbe essere uno degli indiziati. Sul fronte operativo sono in previsione invece altre 150 “paline elettroniche” che non andranno a coprire tutte le 1400 fermate, ma potranno offrire più tempestività informativa soprattutto per le fasce di utenti meno “digitalizzate”, ovvero quelle che non sono attive su Twitter, non consultano il sito dell’azienda o l’app gratuita. «La mancanza di corse serali è un’altra grande lamentela», puntualizza Zorn. «Stiamo attendendo l’esito della gara, l’affidamento e l’avvio del nuovo servizio». Per il momento, tuttavia, Gerin esclude modifiche alla frequenza dei bus al chiaror di luna.

Altre lamentele. Quanto alle altre lamentele, come il mancato accosto al marciapiede del mezzo (4.5% dei reclami), Tt ricorda che tutte le fermate ad eccezione del capolinea sono a richiesta: niente braccia alzate, niente fermata. Pesa, come evidenziato sia da Gerin che da Zorn, la poca disponibilità di corsie riservate agli autobus. «Da anni c’è una unità di riserva in piazza Oberdan per evitare disservizi e lunghe attese in caso di problemi», aggiunge il dirigente. «Ogni giorno teniamo 15-20 mezzi di riserva su un totale di 271 dell’intero parco motorizzato». Un’altra “piaga” per il trasporto pubblico locale riguarda i danneggiamenti e gli atti vandalici ai danni delle emettitrici automatiche, il cui malfunzionamento è all’ottavo posto dei cahiers de doléances triestini. L’azienda segnala che solo nel 2016 sono stati 7.690 gli interventi di manutenzione (sia straordinaria che ordinaria) per le 73 macchinette automatiche: una media di 21 interventi al giorno. A breve inizierà l’installazione in città di dispositivi di nuova generazione, più resistenti e con tecnologia touch.
Insomma, se del passaggio puntuale del bus non v’è certezza, assicurata è la risposta di Tt ad ogni lamentela. «Cerchiamo di evadere il 100% dei reclami», dice l’azienda.
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