Trieste, i forzisti solidarizzano con Zeno D'Agostino ma ne criticano la linea filo-cinese
TRIESTE Forza Italia Fvg nega in maniera compatta l’esistenza di regie camberiane dietro la “defenestrazione” di Zeno D’Agostino, ma si spacca sui rapporti con la Cina. Ieri i vertici del partito hanno diffuso un comunicato: «La nostra solidarietà umana a D’Agostino. Ma ribadiamo che il Cinavirus non deve contaminare il Porto di Trieste, consci che il trattato dell’anno scorso tra Cina e Italia ne determina il controllo da parte di Pechino».
La firma congiunta è di Sandra Savino, coordinatrice regionale azzurra, Giuseppe Nicoli e Alberto Polacco, capigruppo in Consiglio regionale e comunale di Trieste. Al telefono Polacco ha poi spiegato: «Da tempo siamo contrari alla svendita del Porto, elemento strategico nazionale che va difeso. E il momento è drammatico, la Cina è stata accusata di poca chiarezza sul coronavirus anche dall’Oms».
L’espressione “Cinavirus” è dunque voluta? «È legittimo porre questioni politiche sul Porto: siamo da sempre critici sulla cosiddetta Nuova via della seta. Ciò nulla ha a che vedere con la vicenda D’Agostino, di cui riconosciamo l’operato: c’è stata una decisione dell’Anac, di cui prendo atto senza commentare». E le voci che parlano di una regia occulta di Giulio Camber? «Pura fantascienza. C’è sempre stato chi ce l’ha con Camber».
Sempre a questo proposito «non ho la sfera di cristallo – afferma il deputato forzista Guido Germano Pettarin – ma non credo ai complotti. So invece per certo che la burocrazia è un animale complicato. Ribadisco le mie totali stima e solidarietà a Zeno, come tecnico e come uomo. Sono sorpreso dal provvedimento Anac e sospetto si basi su un’interpretazione infondata. Bene ha fatto il governo a nominare subito un commissario, nel segno della continuità». Pettarin prende poi le distanze dalla linea di Savino: «Non condivido il suo comunicato. Le convenzioni tra Autorità portuale e soggetti cinesi sono puri “gentlemen’s agreement”, non vincolanti, sottoscritti dopo un complesso iter con autorità nazionali e comunitarie».
Nemmeno Piero Camber, ex consigliere regionale, crede al «complotto» e scrive su Fb: «Col presidente D’Agostino spero di poter prendere nuovamente, quanto prima, un calice. Avversari forse, nemici mai». Così il consigliere comunale Bruno Marini sempre sull’ipotesi Giuli oCamber: «Non credo perché lui ha coraggio quando prende posizioni politiche. Lo dico pur non avendo più rapporti con lui, dopo un’amicizia durata 45 anni, a causa della nostra divergenza su Savino».
Quanto alla nota ufficiale di Fi, «in questo momento parlare di “Cinavirus” mi pare inopportuno, per forma e contenuto – continua Marini –. Mi dispiace ci sia la firma di Polacco, di cui ho stima». Più in generale Marini esprime «solidarietà ai lavoratori portuali e «perplessità» sulla nomina a commissario di Mario Sommariva. —
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