Trieste, hotel low cost per docenti nell’ex Ospedale militare

In via di ridefinizione il progetto originario, ridotti i posti letto per gli studenti. Fermeglia e Fraziano: «Il complesso deve autosostenersi economicamente»
Di Silvio Maranzana
Lasorte Trieste 21/09/13 - Ex Ospedale Militare, Lavori
Lasorte Trieste 21/09/13 - Ex Ospedale Militare, Lavori

«Dietrofront!» avrebbero detto i militari, se ci fossero ancora. Ma se ne sono andati da ben 24 anni e già due anni prima, nel 1987, l’università aveva pensato di insediare al posto dello storico Ospedale militare triestino un campus universitario dove collocare alcune centinaia di allievi. Ma il mondo cambia molto più velocemente di come non procedano i lavori pubblici e sta dunque per essere deciso che il megacampus per allievi si trasformerà, almeno parzialmente, in un albergo low cost per docenti. Non solo a causa di mutate obiettive esigenze, ma anche per la sempre più scrupolosa attenzione che giustamente viene posta sugli equilibri di bilancio. E di conseguenza si apre anche una seconda forte questione sul soggetto che dovrà andare a gestire una struttura così gigantesca: un castello che si espande su 14mila metri quadrati, e che comunque non potrà essere l’Erdisu a gestire. Intanto è già positivamente clamoroso il fatto che i lavori che parevano interminabili finiscano, come stavolta si assicura in modo perentorio, a cavallo tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014.

Illustra la “rivoluzione” che si sta progettando Giovanni Fraziano, delegato per l’edilizia universitaria dal rettore Maurizio Fermeglia. «Il progetto di una sorta di grande Casa dello studente - spiega - era nato quando anche l’università di Trieste si trovava in una fase di esplosione numerica di studenti con conseguente grande fame di alloggi. Oggi dalla crescita si è passati quasi alla contrazione, a Trieste non mancano stanze in affitto, i ragazzi sanno arrangiarsi, si “coalizzano” e trovano soluzioni più comode per il proprio alloggio». Fraziano ammette che si sta ripensando sia agli aspetti funzionali della struttura che al quadro gestionale. Ecco l’idea dunque di forse qualcosa di più di una foresteria, di un albergo low cost per docenti, ad esempio per quelli in visita per alcune settimane per seguire un progetto. «Strutture simili a disposizione dei professori - sottolinea Fraziano - esistono quasi in tutto il mondo, in Francia li chiamano atelier. Sono a pagamento, certo non ai prezzi di un hotel a cinque stelle». Per lo stesso ateneo si tratterebbe di un investimento certo più remunerativo rispetto a quanto ricavabile con tariffe da Casa dello studente. Ma il castelletto neogotico è anche in una posizione abbastanza centrale, poco distante dalla stazione e da piazza Oberdan per cui risulterebbe piuttosto interessante l’apertura di un settore alla cittadinanza con una sala che potrebbe ospitare più comodamente in questa sede conferenze rispetto a una palazzina del più decentrato campus di piazzale Europa. «Stiamo anche pensando all’insostituibilità ai tempi attuali di aree wi-fi - aggiunge Fraziano - che qui potrebbero venir create magari con l’allestimento di strumenti informatici fruibili anche dai triestini».

A confermare la “virata” pur dimostrando una certa prudenza interviene il rettore Maurizio Fermeglia: «Una delibera del consiglio d’amministrazione dell’ateneo - spiega - aveva destinato l’ex Ospedale militare a collegio universitario. È vero però che le esigenze sono cambiate e che si pone soprattutto il problema dell’autosostenibilità economica del complesso. Di conseguenza andiamo verso una struttura multiservice con servizio housing sia per studenti che per i docenti, e che possa ospitare anche altre attività come ad esempio corsi aziendali. Dovrà però essere il cda a decidere ufficialmente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo