Trieste, gli eterni equivoci tra uomo e donna in una pièce piena di ironia

Stasera in piazza Verdi il lavoro a due voci con l’attrice Sara Alzetta e Antonio Schiavulli
L'attrice Sara Alzetta, stasera in piazza Verdi con Antonio Schiavulli
L'attrice Sara Alzetta, stasera in piazza Verdi con Antonio Schiavulli

TRIESTE Gli equivoci, le liti, i patemi e le distorsioni sul piano della comunicazione esistenti da sempre tra l’uomo e la donna. Il tutto raccontato a due voci, giocando tra ironia e leggerezza. È quanto caratterizza il canovaccio di “Secondo me la donna”, rappresentazione teatrale in programma oggi, martedì 13 ottobre, in piazza Verdi, con inizio alle 19, spettacolo a cura dell’associazione culturale “Leali delle Notizie” e racchiuso nel cartellone di “Trieste Estate....d’Autunno”, il ciclo di proposte artistiche e di intrattenimento organizzato dal Comune di Trieste.

Sul palco di piazza Verdi vanno in scena l’attrice Sara Alzetta e il pubblicista ed editore Antonio Schiavulli, qui alle prese con un testo che si nutre di passi firmati da James Joyce, Giorgio Gaber, Natalia Ginzburg e Manlio Marinelli. Lo spettacolo gioca sui tratti comuni ma sempre attuali del rapporto tra l’uomo e la donna, una dicotomia qui raccontata senza enfasi, ma puntando ad aggirare la superficialità, affidando il filo narrativo all’arte della leggerezza e dell’ironia: «Molta ironia, sì, alla base della rappresentazione – sottolinea l’attrice triestina Sara Alzetta – tratteremo i problemi che caratterizzano da sempre l’uomo e la donna giocando sul dialogo, gli equivoci, le diverse capacità nel comunicare, anche con spunti di inevitabile comicità».

Ed è proprio l’inguaribile “diversità” a colorare la trama di “Secondo me la donna”, dando rilievo al valore degli scontri e le distanze, ritenute le cifre indispensabili in qualche modo per far esistere e coesistere i due orizzonti. Sara Alzetta, attrice professionista e laurea in Filosofia, ha studiato recitazione al Piccolo Teatro di Milano e all’Accademia d’Arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, formandosi con Giorgio Strehler ma lavorando anche nel campo dell’Operetta, sotto la guida di Gino Landi e Maurizio Nichetti. Nel corso degli ultimi anni Sara Alzetta ha ripreso il legame con Trieste, ideando un lavoro di narrazione della stessa città attraverso storie di donne, un progetto suddiviso in puntate, divenuto un radiodramma per la sede regionale Rai e incentrato nella sua prima parte sulle vicende della Grande Guerra e del primo dopoguerra. Lo spettacolo di stasera in piazza Verdi è a ingresso libero, posti limitati per un massimo di 200 persone.

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