Trieste, gli amministratori dell’Ezit si dimettono
Verso il commissariamento e palla alla Regione. Tempi stretti, perchè incombono le decisioni da prendere sulla esiziale mazzata fiscale. Tra le ore 12 e le 16.30 di ieri giovedì 5 novembre si è tenuta probabilmente l’ultima seduta dell’organo di amministrazione “ordinaria” dell’Ezit. Dopo 62 anni di una vita condotta a fasi alterne, Ezit ha ottime possibilità di dover ammainare la sua bandiera dal pennone di via Caboto. Il cda in carica ha deciso di dimettersi, avendo constatata la situazione di dissesto finanziario collegata all’ormai nota vicenda della maxi-cartella esattoriale da 8,3 milioni, che Equitalia esige sulla base di imposte non pagate da Ezit in tema di plusvalenze immobiliari.
Per lunedì 9 novembre è previsto il termine ultimo per provvedere alla rateizzazione dell’importo, ma Ezit non ha liquidità sufficiente neppure per una soluzione dilazionata nei 120 mesi. La Regione Fvg ha già detto con parole del governatore Serracchiani che il destino più probabile è quello della liquidazione. Il decreto, che avrebbe dovuto sortire dalle stanze parlamentari a Roma, è rimasto allo stato gassoso.
Alla luce di queste tristi premesse, ieri il cda ha dapprima espletato una serie di atti amministrativi, affinchè la vacatio non avesse a creare nocumento alle aziende insediate, poi ha imboccato la strada delle dimissioni, che varranno da oggi e saranno ufficialmente trasmesse all’attenzione della Serracchiani. E’prevista in giornata la diffusione di una nota da parte del consiglio dimissionario. Pieni poteri al direttore Francesco Forte, che alcune voci accreditano possibile commissario.
In via Caboto l’atmosfera era greve. I membri del cda non hanno nascosto amarezza per quella che ritengono essere state negligenza e lentezza da parte degli uffici regionali preposti. «La Regione non sa ancora cosa fare», scuote il capo Stefano Zuban, candidato a essere ultimo presidente di un ente nato nel 1953 sotto l’egida del Gma. «Mi confortano le parole del presidente Serracchiani, che ha assicurato che i il patrimonio dell’Ezit resterà nelle disponibilità triestine».
Zuban ha incontrato i 21 dipendenti, l’umore dei quali è comprensibilmente teso e preoccupato per il precipitare degli eventi e per l’incertezza della prospettiva.
A firmare la capitolazione per mancanza di munizioni sono, oltre Zuban, la vice Nicoletta Paganella, Moreno Tivan, Luciano Luciani, Rita Rapotez, Adriano Sincovich. Zuban, Paganella, Tivan vennero nominati dalla Regione un anno fa. Luciani è indicato dagli industriali, Rapotez dagli artigiani, Sincovich dai sindacati. Aveva già provveduto a disimpegnarsi Renato Guercio, espressione del mondo del commercio, che si era dimesso alcuni giorni fa, dopo aver avuto un polemico scambio di battute con il vicepresidente Bolzonello in occasione della riunione tenutasi in piazza Unità giovedì 29 ottobre.
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