Trieste, gli alberi tagliati in Viale erano «malati e pericolosi»
TRIESTE «La sensazione percepita da una parte della cittadinanza è che le piante erano sane e che quindi l’abbattimento era inutile. La situazione reale è che invece quelle piante erano malate e pericolose e quindi l’abbattimento era necessario». L’assessore Andrea Dapretto e i tecnici del Verde pubblico hanno voluto spiegare e approfondire in un incontro, al quale hanno partecipato anche i presidenti circoscrizionali Bressan e Montagnana, i criteri alla base dell’intervento di riqualificazione che sta interessando Viale XX Settembre e che ha provocato critiche e segnalazioni di cittadini e residenti, riferite in modo particolare all’abbattimento di 16 alberature nella parte alta dell’ex Acquedotto.
«L’amministrazione comunale non è Attila, come è stata definita da qualcuno, ma anzi ha a cuore il patrimonio verde della città - ha esordito Dapretto -. Il problema è che l’ambiente urbano dimezza in sostanza l’aspettativa di vita delle alberature rispetto a un ambiente naturale. Ciò significa che vi sono delle situazioni di pericolosità di piante che apparentemente sembrano sane ma che, in realtà, sono vittime di una crisi strutturale. Il Comune fa la sua parte, ma serve l’impegno della cittadinanza perché stiamo parlando di un bene pubblico che va rispettato».
L’intervento di riqualificazione, del costo di 200 mila euro e della durata di circa un anno - come è stato riassunto da Francesco Panepinto, funzionario del Verde pubblico - in questo momento ha già concluso l’operazione di abbattimento di 16 alberature classificate nella categoria di rischio estremo (D) e la messa a dimora di 52 nuove piante (38 aceri e 14 tigli) in sostituzione di quelle eliminate nella zona tra il Rossetti e via dei Bonomo, cui si è aggiunta la risistemazione delle conche, con griglie di protezione orizzontali e verticali». Dopo le festività si procederà con gli interventi di manutenzione delle conche e degli impianti di irrigazione nel tratto tra la Fontana dei mascheroni e via Rossetti, mentre nel tratto tra via Rossetti e via Piccolomini a primavera saranno piantate 12 nuove alberature della specie Pyrus Calleryana. I nuovi alberi - è stato spiegato - sono stati preferiti agli storici ippocastani, platani e bagolari, in quanto «hanno un miglior adattamento all’ambiente specifico e a spazi più ristretti».
Spiegazioni che hanno riscontrato l’apprezzamento dei presenti (non molto numerosi per la verità), anche se non sono mancate perplessità e osservazioni. C’è chi avrebbe voluto «una riqualificazione completa del Viale e non solo declinata sul verde», chi invece pretende «più severità nei confronti dei parcheggi selvaggi di auto e moto», e ancora chi, come Giovanni e Sabrina, che condividono «le finalità dell’operazione ma non la perdita di alcuni parcheggi in zona». Duro infine il commento di Angela, residente in zona: «In 70 anni in Viale è caduto un solo ramo e nulla più. Dunque non vedo il motivo di tutti questi abbattimenti, che peraltro riguardano stranamente solo la zona alta del Viale, forse perché meno frequentata. E poi non condivido la scelta di puntare su aceri e tigli: si va a snaturare e a stravolgere l’aspetto originario del Viale».
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