Trieste, giallo del sentiero, le risposte dall’autopsia

Attesa per l’esito degli esami sul corpo della donna trovata senza vita lungo la Napoleonica. Resta il mistero dell’identità
La strada Napoleonica (Lasorte)
La strada Napoleonica (Lasorte)

TRIESTE È tutta in salita l’indagine del pm Antonio Miggiani sulla morte della donna rinvenuta in una buca a circa 50 metri dalla Napoleonica lungo un tratto boschivo non lontano dall’abitato di Prosecco. È tutta in salita perché i poveri resti hanno subíto per più di un mese l’insulto del sole e delle piogge e l’azione degli animali. Uccelli, insetti, mammiferi che hanno devastato la superficie del corpo, nascondendo e rendendo estremamente difficile la lettura di quei segni che potrebbero consentire di determinare le cause della morte e aiutare quindi a risalire all’identità della vittima. Identità che, per ora, resta un mistero.

A trovare la donna, quasi per caso, è stato mercoledì scorso un escursionista sloveno, che era andato nella zona a cercare asparagi selvatici. Ha visto un ammasso di abiti. Ha guardato con più attenzione e si è reso conto che quello era un cadavere: si vedevano, seppur da lontano, alcune ossa.

Il giallo del cadavere sulla Napoleonica
Lasorte Trieste 31/03/16 - Strada Napoleonica

L'autopsia che sarà effettuata nei prossimi giorni dal medico legale Denny Fulliani rappresenta la prima «stazione» di una lunga serie di accertamenti, che prevederanno anche le analisi tossicologiche e chimiche. Non è escluso che, oltre al test del Dna, si ricorra pure a quello della datazione per mezzo di isotopi radioattivi. Ma anche alla Tac «post mortem» che consente di ricostruire l’ipotetico volto della vittima sulla base delle ossa del cranio.

Intanto gli investigatori dei carabinieri stanno procedendo per ipotesi. E la teoria più accreditata è che quei resti appartengano a una donna scomparsa un paio di mesi fa dalla zona di Opicina, di cui nessuno avrebbe mai denunciato la scomparsa. Di lei risulterebbe infatti solo una non meglio definita segnalazione di allontanamento volontario. Ma a quanto pare - e questo spiega il motivo per cui non è stato diffuso il nome - chi ha segnalato l’allontanamento non avrebbe mai creduto a una vera e propria scomparsa. Prova ne è il fatto che la donna non sarebbe mai stata cercata. Nemmeno attraverso i giornali o i social network.

Dunque al momento, come si diceva, solo ipotesi. Come quella secondo cui le cause della morte sarebbero dovute a una disgrazia e non ad un’azione violenta: la donna, che magari viveva da sola e non aveva parenti che potessero denunciarne formalmente la scomparsa, sarebbe stata vittima di una caduta accidentale. Il medico legale Fulliani, dopo aver esaminato attentamente le ossa, non ha trovato segni evidenti di fratture. Nulla che potesse far pensare ad un decesso provocato da un proiettile o da un colpo sferrato con un sasso o un bastone. Le ossa sono intatte. Sono soltanto lucide, un fatto ritenuto inconsueto, in considerazione della stagione ancora fredda. Altro elemento sono i frammenti scoloriti degli abiti. La donna indossava un paio di pantaloni, mocassini e un maglione beige. Ma non aveva con sè nè una borsa, nè un portafoglio. Insomma, nessun nome. Un mistero.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo