Trieste: gavettoni, secondo indagato per la morte dell’anziana
Dopo il fuggitivo anche l’inseguitore.
C’è un secondo indagato per la morte di Ida Diminich Maier, 70 anni, la donna travolta involontariamente sabato 2 giugno in via Torino da uno studente di seconda del Nautico al culmine di un inseguimento da parte di alcuni maturandi dello stesso istituto impegnati in una furiosa guerra di gavettoni. L’indagato è un allievo maggiorenne da pochi giorni, impegnato in questi giorni negli esami di maturità.
Dopo accurate indagini, è stato raggiunto dagli investigatori della polizia municipale che lo hanno interrogato. Sono andati a prenderlo a casa e poi lo hanno accompagnato al comando. L’accusa è di concorso in omicidio colposo e violenza privata.
Lo studente di quinta è stato riconosciuto da alcuni testimoni proprio come colui che “tallonava” il ragazzo di seconda che, giunto sulla pedana davanti al panificio, era scivolato colpendo da tergo Ida Diminich Maier che, a causa dell’urto, era stata sbattuta almeno tre metri più avanti per poi cadere con la testa all’indietro su uno spigolo della pedana stessa. Era in pratica il primo, quello più vicino al fuggitivo. Nel corso dell’interrogatorio ha ammesso di essere stato presente ma si è dichiarato assolutamente innocente. Nei giorni scorsi gli agenti avevano individuato la classe cui appartengono i giovani - anch’essi del Nautico - che, da quanto si è saputo, indossavano tutti magliette di colore bianco a identificare la propria classe, come fanno molte quinte in occasione delle feste di maturità. I ragazzi, prossimi all'esame di Stato, stavano appunto concludendo una di quelle feste a suon di gavettoni. Poi hanno stretto il cerchio, fino alla persona ritenuta corresponsabile.
Ieri l’inchiesta relativa a quanto accaduto quella mattina si è sdoppiata. Infatti il fascicolo relativo al giovane di seconda accusato di omicidio colposo rimane di competenza del procuratore dei minori Dario Grohmann, mentre quello del “maturando” è stato trasmesso contestualmente alla procura ordinaria.
Secondo gli investigatori, una certa specifica responsabilità diretta dell’accaduto sarebbe infatti riconducibile proprio a chi ha innescato la battaglia in piazza Hortis davanti al Nautico e poi ha attivamente partecipato all’inseguimento del giovane allievo di una seconda classe. Il quale quando, durante la fuga avvenuta con alcuni coetanei è giunto sulla pedana in legno davanti al panificio in via Torino, è scivolato travolgendo Ida Diminich Maier. La donna a causa dell'urto, è stata sbattuta almeno tre metri più avanti e poi è caduta.
Dalle dichiarazioni spontanee rese dal giovane di seconda agli investigatori della polizia locale era emerso che il tragico parapiglia era avvenuto perché i ragazzi più grandi gli avevano precedentemente impedito di entrare nella scuola, bloccandolo di fatto, e minacciando lui e i suoi compagni di classe fin sulla porta della scuola in piazza Hortis. Infatti c'era stato - secondo la prima ricostruzione degli agenti della municipale - un vero e proprio blocco attorno alle 7.45, orario d’ingresso al Nautico. E, secondo gli investigatori, si era verificata una situazione tale da costringere i ragazzi più giovani a fuggire dagli altri allievi. Da qui appunto l'ipotesi del reato di violenza privata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo