Trieste, furti nelle ville: è caccia a “Stanlio e Ollio”
TRIESTE Un individuo alto e longilineo. L’altro più basso e tozzo. “Stanlio e Ollio”, insomma. Uno con un cappuccio in testa, l’altro che si nasconde il volto con una mano. C’è una sorta di vago identikit sulla “banda delle ville” che sta imperversando in Carso. La coppia di malviventi è stata ripresa nelle scorse settimane da una telecamera di una casa di Opicina dove i due sono riusciti a entrare per rubare.
Non si sa naturalmente se i due individui immortalati dall’impianto di video sorveglianza siano gli stessi che sabato sera hanno fatto irruzione anche nell’abitazione di Basovizza, quella visitata dai criminali mentre la famiglia stava cenando in giardino assieme a un gruppo di amici. Quel che è certo è che gli investigatori avrebbero una pista da seguire. Un’indicazione di massima, almeno, per quanto confusa.
Anche perché i ladri che si sono infilati nella villa di Opicina, si sarebbero mossi con modalità simili a quelle dell’incursione messa a segno sabato sera a Basovizza: cioè con i proprietari presenti in casa. Gente spregiudicata.
Nel filmato acquisito dalla polizia si vedono i criminali mentre fanno il giro della casa, più volte, evidentemente per decidere dove trovare un varco. I due si sono poi arrampicati da un terrazzo.
Sull’altipiano, ormai, è caccia aperta alla banda delle ville. Ma la pista che starebbe seguendo la polizia non sembra affatto l’unica. Martedì sera Basovizza è stata nuovamente protagonista di un episodio allarmante. Secondo quanto riferito da alcuni residenti che chiedono l’anonimato, nelle vicinanze della villa presa di mira sabato sera è stata notata la presenza di un individuo che si aggirava nel giardino di un’altra abitazione e nella boscaglia attigua. Aveva in mano una torcia. «Mi pareva fosse una donna vestita con una gonna lunga - racconta un residente - qui a Basovizza la abbiamo vista io e altre persone...».
La proprietaria di casa, una signora anziana allertata dal cane che abbaiava, si è accorta di quella strana presenza. E ha urlato. Poi ha contattato le forze dell’ordine. Sul posto si sono precipitate quattro pattuglie della polizia e una camionetta dell’Esercito.
Tracce dell’incursione della «donna con la gonna lunga», così riferiscono i residenti a Basovizza, sarebbero state rinvenute nello stesso giardino dell’anziana: la rete di recinzione metallica che circonda la proprietà sarebbe stata trovata piegata, come se qualcuno avesse tentato di oltrepassarla.
Sull’altipiano carsico la preoccupazione è alta. L’incubo dei furti si ripete anche quest’anno, come in quelli passati. Anche perché le famiglie non sanno più come difendersi: telecamere, allarmi e inferriate, a quanto pare, possono rivelarsi insufficienti.
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