Trieste, festa alla Marittima per i 150 anni del Dante
Gli alunni di ieri, gli studenti di adesso, il fermento culturale di sempre. Il liceo classico Dante prova a scrivere un capitolo storico del suo percorso, re-inaugurando ufficialmente gli appuntamenti, almeno una buona parte, del suo 150esimo. Si spazia tra i caratteri della convivialità tra ex, si dà vita alle commemorazioni e si approda alla presentazione di un testo celebrativo.
Varie tappe, un solo cammino, anzi, forse una vera missione di fondo. Quella di poter ribadire, in fatti e ideali, la valenza della formazione classica e della sua costante “attualità”, anche tra i meandri di una società spianata da linguaggi e rapporti da social network. Ottobre ricco di appuntamenti quindi: si parte nella giornata di venerdì, alle 18, nella chiesa di Sant’Antonio Nuovo, teatro della messa, primo tassello celebrativo del retaggio del 150esimo del liceo, affidata per l’occasione al vescovo Ravignani e a monsignor Ragazzoni.
Sabato 19 ottobre, attorno alle 20, spazio al respiro “amarcord”, con il raduno degli ex studenti della scuola fissato alla Marittima: una vera rimpatriata da corredare con nomi eccellenti (e non) della culla umanistica scolastica ultracentenaria.
Più istituzionale l’appuntamento datato per il 24 ottobre - un giovedì, alle 17 nell’aula magna dell’istituto - giorno che accompagna la presentazione ufficiale del testo “Trieste, un secolo e mezzo di storia–Il liceo Dante 1863–2013”, a cura di Guido Botteri, con la collaborazione di Giacomo Borruso. Opera che si prannuncia particolarmente intensa e dettagliata, colorata da spunti di attualità, vecchi ricordi e mai scoloriti, testimonianze che abbracciano epoche, costume e svolte politiche; libro che inevitabilmente pone in primo piano la figura dello scrittore e giornalista Giani Stuparich, che del liceo fu docente di italiano, dal 1921 ai primi anni Quaranta. Questo il cartellone ufficiale disegnato per il mese di ottobre.
Ma non è tutto. Il traguardo del 150° profuma di organizzazione e di intesa tra docenti, dirigenti e alunni, assetto che ha portato alla costituzione di un’associazione denominata Liceo Dante 150 Trieste, con due studenti in veste di coordinatori, Andrea Ferrarato e Riccardo Pilat.
Qui il lavoro non è mai virtuale, le idee hanno vari cantieri e teatri quasi sicuri. Lo testimonia quanto bolle ulteriormente nel calderone dei festeggiamenti, con alcune tappe ancora da definire. Quali? Due almeno nel mese di novembre, una ambientata sull’intrigante tema dell’architettura coniugata alla formazione classica, con Roberto Costa in cattedra, l’altra legata all’incontro con Furio Bordon.
Il viaggio proseguirà anche in dicembre, con la (ri)proposta della pellicola “Un anno di scuola”, per la regia di Franco Giraldi, tratto da un racconto di Giani Stuparich, film per la televisione trasmesso nel 1977 in due puntate ambientato nella Trieste dei primi del Novecento. Storia di amori, tormenti e svolte sociali, trattante proprio l’apertura alle donne nei ginnasi e nelle scuole pubbliche.
Il Dante ha la sua storia ma ama raccontare anche quella del suo territorio. Il senso del suo 150° è anche questo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo