Trieste: Ferriera, la protesta dei residenti “zittisce” Cosolini VIDEO

TRIESTE Quarantacinque minuti di applausi. Un record. Peccato però non si trattasse di applausi di approvazione, bensì di contestazione. È accaduto ieri pomeriggio alla libreria Lovat, dov’era in programma un incontro pubblico sulla nuova legge che disciplina gli ecoreati. Previsti gli interventi, tra i relatori, della deputata Pd Anna Rossomando e del sindaco Cosolini.
Naturalmente era in agenda anche la questione “calda” della Ferriera. Era, perché l'incontro non è mai iniziato. Naufragato nella contestazione. Ad accompagnare applausi e grida, anche striscioni e magliette con le scritte “Vergogna” e “Basta veleni”. A guidare la protesta, i rappresentanti del Circolo Miani, insieme a quelli del Fronte per l’indipendenza del Tlt, una trentina in totale. Ma erano oltre un centinaio i presenti, tra cui associazioni ambientaliste e molti residenti di Servola, che hanno sventolato campioni di polveri, fotografie e documenti.
Dopo quasi un’ora gli organizzatori hanno dovuto alzare bandiera bianca e annullare l’appuntamento. «Abbiamo assistito a una dimostrazione di intolleranza e di inciviltà - ha commentato il sindaco Cosolini -. Una sceneggiata organizzata ad arte da un manipolo di persone, che ha non ha permesso alla maggioranza dei presenti di esprimersi. Eravamo pronti a un confronto anche duro, ma ci è stato impedito di parlare. Sulla Ferriera siamo stati i primi a varare provvedimenti per contenere le emissioni: continueremo a lavorare per poter fare industria a Trieste ma nel rispetto delle norme ambientali».
La deputata Rossomando ha provato più volte a prendere la parola. Ma invano. «Quando siamo di fronte a sofferenza e preoccupazione non dobbiamo mai banalizzare - ha affermato -. Comprendo la situazione, ma credo che l’esasperazione derivi da fatti del passato che oscurano quello che si sta facendo oggi. In questo senso si sviluppa la legge sugli ecoreati, attesa da 15 anni e che adesso è realtà: una legge che prevede pene più severe, ma anche che le operazioni di bonifica siano a carico dei responsabili dell’inquinamento». E il sindaco di Muggia, Nesladek, che doveva essere tra i relatori: «Un fatto molto grave non permettere un libero dibattito».
Sull’altro fronte, duro il commento di Maurizio Fogar: «Sono anni che i politici ci raccontano balle e siamo stufi di ascoltarli: il sindaco sappia che sarà sempre così ad ogni sua uscita pubblica». Anime divise tra le associazioni ambientaliste. Alda Sancin (No smog): «Non condivido il metodo della protesta, però è evidente che c’è esasperazione perché non si sta risolvendo nulla». Romano Pezzetta (Servola respira): «La gente è stufa delle chiacchiere: non si è fatto nulla e quel poco che è stato fatto è da rifare».
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