Trieste, fermata soppressa: insegue l’autobus e aggredisce l’autista

Aspetta la “10” alla fermata soppressa e quando non si ferma corre al capolinea e se la prende con il conducente
Un autobus della linea 10
Un autobus della linea 10

TRIESTE Aspetta l’autobus alla fermata soppressa. Si arrabbia quando non si ferma. E si dà all’inseguimento. Raggiunge lo stesso autobus, sale a bordo, attacca a sputi e colpi di giubbotto lo stupefatto autista della Trieste Trasporti. Succede all’alba di ieri, in piazza della Borsa, sulla linea 10.

Ma è solo l’ultima di una serie di aggressioni verbali e fisiche ai danni dei conducenti degli autobus. Lo denuncia Willy Puglia, responsabile regionale delle Rsu, sollecitando contromisure: «Un autista dell’Apt di Gorizia, un paio di mesi fa, si è addirittura visto puntare un coltello alla gola. Ed è solo un esempio. Purtroppo, però, non si sta facendo nulla per garantire la sicurezza a conducenti e viaggiatori».

«Tu, nero, scendi». Ma l’autobus insorge
Silvano Trieste 29/03/2013 Il Bus della linea 6

L’episodio di ieri risale alle 5.45. «Avevo da poco preso servizio - racconta l’autista aggredito - quando, al capolinea di piazza della Borsa, uno straniero è salito a bordo gridando parole a me incomprensibili. Si è quindi avvicinato al mio posto di guida, mi ha sputato addosso, si è tolto il giubbotto e con forza ha cercato di colpirmi, graffiandomi con la cerniera lampo».

L’autista, a quel punto, ha chiamato l’azienda e i carabinieri: «Hanno cercato di comprendere le motivazioni dell’accaduto. Lo straniero, un bulgaro, è una persona squilibrata. E quindi ho deciso di non sporgere denuncia».

Da una prima ricostruzione, infatti, sembra che la violenta reazione sia stata causata dalla mancata sosta dell’autobus alla fermata di piazza del Tommaseo. Il cittadino bulgaro attendeva lì la “10” ignaro del fatto che il sabato quella fermata è soppressa. Quando è passata senza fermarsi ha deciso di raggiungere l’autista al capolinea e protestare a suo modo. Non solo. Nel pomeriggio lo stesso straniero, a riprova dei suoi problemi, ha inscenato una sorta di comizio in più punti della città: «Sono stato aggredito» gridava, in stato confusionale, in un inglese fluente.

Telecamere e vigilantes anti-aggressione sui bus
Autobus dell'Apt

L’episodio di ieri, pur risoltosi fortunatamente senza gravi conseguenze, rilancia con forza il tema della sicurezza degli autisti e dei passeggeri: «Non è la prima volta che mi succede» rivela il conducente della “10”. «C’è una recrudescenza di questo tipo di episodi, messi in atto sia da stranieri che italiani per lo più squilibrati. Abbiamo già chiesto più volte ai dirigenti della aziende di trasporto pubblico della regione di prendere dei provvedimenti. Ma ci danno risposte evasive» dà man forte Puglia.

E incalza: «L’utenza non si rende conto dei rischi che corre. Servono assolutamente delle paratie alte che isolino il conducente per impedire aggressioni che mettono a repentaglio la sicurezza sua e dei viaggiatori. Né va sottovalutato che anche Trieste alcuni autisti sono stati ricoverati per infezioni anche cardiache contratte per via aerea».

Trieste Trasporti, in risposta, invita a non creare allarmismi. «Ogni giorno - afferma il presidente Giovanni Longo - garantiamo 5.200 corse sul territorio giuliano mentre le aggressioni sono rare. Colgo l’occasione per ringraziare l’autista della linea 10 che ha saputo gestire al meglio una situazione non certo facile».

Il presidente ricorda che tutti i mezzi sono dotati di una procedura tecnologicamente avanzata che permette alla Trieste Trasporti e alle forze dell’ordine, nei casi più gravi, di intervenire in tempi rapidissimi. Infine cita un recente sondaggio che ha coinvolto 50 dipendenti dell’azienda: il 79,55% ritiene di avere a disposizione veicoli, attrezzature ed equipaggiamenti che garantiscono una adeguata sicurezza. Solo il 6,82% considera invece il contesto lavorativo poco sicuro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo