Trieste, fatto brillare l'arsenale di Terzoni VIDEO

L'Esercito ha neutralizzato le bombe trovate nella villa del 51enne morto in seguito allo scoppio di un ordigno nel garage della sua villa a Trebiciano
Lasorte Trieste 19/03/18 - Trebiciano, Villa, Scoppio
Lasorte Trieste 19/03/18 - Trebiciano, Villa, Scoppio

Trieste, fatto brillare l'arsenale di Trebiciano

Aggiornamento TRIESTE Oggi, venerdì 23 marzo, l'Esercito ha neutralizzato le bombe trovate nella villa di Dario Terzoni, il 51enne morto in seguito allo scoppio di un ordigno in garage. In questi giorni i militari hanno passato al setaccio la sua abitazione di Trebiciano: nel corso delle bonifiche sono emersi vari residuati bellici che la vittima collezionava. Le bombe sono state fatte brillare questa mattina in un luogo sicuro e idoneo: a Medea (Gorizia), lungo le rive del fiume Torre. E' stato il team Eod (Explosive ordinance disposal) del 3^ Reggimento Genio Guastatori di Udine a portare a termine la delicata operazione, in esecuzione del decreto di dissequestro e contestuale distruzione disposta dalla magistratura. Responsabile dell'attività militare di ritrovamento, riconoscimento, messa in sicurezza e neutralizzazione finale odierna è il 1^ maresciallo dell'Esercito Bruno Garlant in forza al 3^ Reggimento Guastatori di Udine (g.s.)

TRIESTE Più di 23 chilogrammi di tritolo sono stati rinvenuti nell’abitazione di Trebiciano dove fino a una settimana fa risiedeva Dario Terzoni. L’uomo è deceduto il 16 marzo a causa dell’esplosione di una granata che egli stesso stava maneggiando, all’interno del proprio garage. Il magazzino negli anni era stato trasformato in un arsenale privato da Terzoni, servendosi a quanto pare di ogni tipo di canale di rifornimento, forse anche all’estero.



A trovare l’esplosivo sono stati gli artificieri dell’Esercito, durante un sopralluogo cui erano presenti anche il procuratore capo Carlo Mastelloni, il pm Massimo De Bortoli, il capo della Squadra mobile Giovanni Cuciti e alcuni operatori dei Vigili del Fuoco. Il tritolo era custodito all’interno di alcuni bidoni, vicino a delle mine. Ma non finisce qui. Adiacente al locale dove è esplosa la bomba è stato scoperto quello che si potrebbe definire un museo delle memorie, allestito con dovizia di particolari: al suo interno erano custoditi vetrinette e armadietti contenti croci di guerra e proiettili di varie misure.

Trieste, esplosione nella villa: 51enne ucciso da un ordigno


Dopo la messa in sicurezza della casa, conclusasi nei giorni scorsi, ora si rende necessari l’intera bonifica del terreno circostante, che misura circa un ettaro, al fine di eliminare ogni pericolo. Nel frattempo la Procura continua a indagare su Terzoni: lo scopo è quello di individuare i suoi canali di rifornimento. Pare infatti assodato che, per procurarsi il materiale bellico, l’uomo si fosse servito di contatti di tutti i tipi: non sono da escludere quelli stranieri.

Dichiara il procuratore capo Mastelloni: «Stanno facendo tutti veramente un grande lavoro, nessuno escluso. Lo stanno facendo con impegno e rispettando con cura tutte le procedure particolari che il caso richiede. Vanno quindi tutti lodati e ringraziati. Forte la presenza degli uomini della Polizia di Stato, presidio di legalità democratica».

Trieste, mine anticarro attive dentro la villa dell’esplosione
Lasorte Trieste 19/03/18 - Trebiciano, Villa, Scoppio


Terzoni, 51 anni, originario della frazione dell’Altipiano dove in seguito aveva trascorso la propria esistenza, era un precario: da settembre era entrato a fare parte del personale Ata della scuola elementare Julius Kugy, nella vicina Banne, ma in precedenza si era occupato di edilizia. La granata da mortaio che l’ha ucciso è scoppiata alle 9 del mattino di venerdì scorso. Sono stati i Vigili del fuoco a scoprirne il cadavere nel garage di casa, assieme ad altri tre ordigni e a 42 munizioni di armi portatili. Quei ritrovamenti sono stati tuttavia l’inizio della scoperta, da parte degli inquirenti, di un vero e proprio deposito bellico: qualcosa che la passione dell’uomo per i reperti d’epoca, nota a tutti in paese, non aveva lasciato immaginare. Lilli Goriup

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