Trieste, faro della Vittoria in avaria. Squadra di tecnici in arrivo

Si è rotto il motore di rotazione del gruppo ottico. L’operazione di sostituzione e il ripristino completati entro lunedì
Il fascio di luce del faro della Vittoria dovrebbe essere ripristinato lunedì prossimo
Il fascio di luce del faro della Vittoria dovrebbe essere ripristinato lunedì prossimo

TRIESTE È in avarìa il faro della Vittoria, uno dei principali simboli di Trieste. Qualche giorno fa è stato emesso l’apposito Avviso ai naviganti, ma anche tanti semplici cittadini hanno notato che la luce è debole e fissa. La portata si è ridotta da oltre 30 a 15 miglia.

«Si è rotto il motore di rotazione del gruppo ottico - spiegano dopo qualche insistenza dal Comando zona fari di Venezia della Marina militare - ma il faro svolge comunque in parte la propria funzione. Venerdì entreranno in azione tecnici sia locali che inviati da Venezia ed entro lunedì 11 quasi certamente sarà completata l’operazione di sostituzione e di totale ripristino».

Il faro della Vittoria, oltre alla sua funzione di guida alla navigazione notturna nel golfo di Trieste, è un monumento commemorativo dedicato ai marinai caduti durante la Prima guerra mondiale come testimonia l'iscrizione alla base: “Splendi e ricorda i Caduti sul mare”. Quello triestino, che con i suoi oltre 67 metri è il quarto faro più alto d’Europa, presto compirà 89 anni essendo stato inaugurato il 24 maggio 1927, ma ha vissuto recentemente una giornata importante quando, il 17 settembre 2014, è stato dotato di un nuovo impianto di illuminazione esterna.

Trieste: Faro della Vittoria a luce "fioca"

Per l’occasione, poco più di un anno fa, è stato ripetuto in chiave tecnologica l’esperimento che era stato condotto da bordo del Vulcania nel 1930. È stato il prefetto Francesca Adelaide Garufi imbarcata su Nave Procida, unità ausiliaria del Comando fari della Marina militare a scacciare un bottone innescando così il raggio laser che ha illuminato a distanza il Faro. In questo modo è stata festeggiata anche la riapertura al pubblico in occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande guerra.

In questo periodo invernale il faro, che è gestito dalla Provincia, è chiuso al pubblico. È aperto, con ingresso gratuito, dal 26 aprile tutti i sabati e le domeniche dalle ore 15 alle 19, fino alla seconda domenica di ottobre. In occasione della Barcolana, e in particolare il secondo sabato e e la seconda domenica di ottobre, l'apertura è dalle 9.30 alle 17.30, con orario continuato. Gruppi di massimo 40 persone possono accedere alla torre, sempre nelle giornate di sabato e domenica, solo dalle 15 alle 16.

L'idea di costruire un faro nel Golfo di Trieste nacque nel 1918 all’arrivo dell’Italia: dapprima era stato immaginato altissimo, collocato su Punta Salvore. Soltanto in seguito la Lega Navale e il Comando della difesa marittima preferirono l'attuale collocazione, sul poggio di Gretta, a 60 metri sul livello del mare, in corrispondenza del bastione rotondo dell'ex forte austriaco Kressich (periodo 1854-1857). Il progetto presentato dall’architetto Arduino Berlam fu approvato il 20 gennaio 1920. I lavori iniziarono nel febbraio 1923 e si conclusero il 24 maggio 1927, con una cerimonia di inaugurazione a cui prese parte il re d'Italia Vittorio Emanuele III.

Il faro della Vittoria è costituito da un ampio basamento comprendente anche il bastione del preesistente forte austriaco ed è ricoperto di pietre di origine locale. Il rivestimento in pietra d'Istria, il cui spessore varia dai 60 agli 80 cm, venne posto in opera simultaneamente alle calate di calcestruzzo e, durante l'esecuzione, si fece spesso uso di modelli in gesso, anche di singoli dettagli. Sopra la colonna monumentale vi è un “capitello” a sostegno della “coffa”, così chiamata in termini marinareschi, in cui è inserita la lanterna, la cui gabbia è realizzata in bronzo e cristallo, coperta da una cupola in bronzo con decorazioni a squame.

La cupola ospita l'elemento illuminante dell'intensità media di 1.250.000 candele, con una portata di 34-35 miglia. All'apice della cupola svetta la statua in rame della Vittoria alata. La parte ornamentale è completata dalla figura del marinaio in pietra di Orsera sotto la quale venne collocata l'àncora del cacciatorpediniere Audace (la prima nave italiana che entrò nel porto di Trieste il 3 novembre 1918). Ai lati dell'ingresso vi sono invece due proiettili, anch'essi dono del ministero della Marina. Un modellino della Vittoria alata è stato donato dalla Tripmare e collocato il 3 dicembre scorso all’ingresso del faro.

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