Trieste, falsa l'aggressione dei migranti in piazza Libertà

Denunciato il trentatreenne triestino che aveva accusato sette profughi di averlo picchiato a sangue. Le indagini hanno svelato che si era letteralmente inventato tutto
Piazza Libertà
Piazza Libertà

TRIESTE Il presunto episodio di violenza, verificatosi qualche settimana fa a Trieste, aveva destato un certo scalpore e molto rumore (per nulla) sui socialnetwork. Il Piccolo ne aveva dato notizia con estrema prudenza: fin dall'inizio qualcosa non quadrava. Per questo i più esagitati, soprattutto attraverso Facebook, avevano gridato all'insabbiamento.

«Aggredito e preso a pugni. Erano sette profughi»
Una veduta di piazza Libertà in una foto d'archivio

Ora emerge la verità: non c'è stata alcuna aggressione in piazza Libertà da parte dei profughi che - a fine 2015 - stazionavano e vivevano attorno all'area del Silos. Manuel Pozzecco, 33 anni - che appunto nello scorso dicembre aveva denunciato formalmente il "pestaggio", attribuendone la responsabilità a sette stranieri rifugiati - si è inventato tutto. Alla fine lo ha confessato lui stesso.

La scoperta della montatura è stata operata dalla Squadra mobile di Trieste, che ha denuncato l'uomo per simulazione di reato. Pozzecco aveva detto di essere stato picchiato da sette persone che aveva detto essere "mirganti", e si era anche fatto addirittura refertare. "Sono ancora molto scosso per quello che è accaduto", aveva detto nei giorni seguenti l'uomo. Che poi aveva riempito di post inerenti la (falsa) aggeessione il suo profilo Fb e aveva approfittato dello spazio concessogli in abbondanza da un'emittente locale per rincarare la dose.

La notizia del presunto pestaggio aveva generato immancabili reazioni politiche anti-immigrati, nelle quali si erano distinti esponenti locali e nazionali della Lega Nord.

Il movente che ha spinto l'uomo a inventarsi tutto, secondo quanto ammesso da Pozzecco in persona agli investigatori della Squadra mobile, è stato invece la conseguenza di un banale litigio con la moglie.

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