Trieste, fallisce il call center di Roma. Esatto rischia il black out

TRIESTE Lo scorso 28 agosto è fallita la Gepin Contact, la spa di Roma che nel 2016 si era aggiudicata la gestione del call center di Esatto.
Un fulmine a ciel sereno per la società di piazza Sansovino, che in questi giorni, appresa la notizia, sta riorganizzando il servizio al fine di continuare a garantire la massima assistenza a chi contatta il numero verde 800.800.880 per avere informazioni o risolvere un problema inerente al pagamento di un tributo locale.
L’appalto da 121.472 euro era stato affidato a Gepin Contact nel maggio del 2016 dopo due bandi di gara. Nel 2015, infatti, dopo una segnalazione da parte del Comitato paritetico regionale per la cooperazione sociale, il consiglio di amministrazione di Esatto spa fu costretto a congelare la gara già bandita: l’ammontare dell’appalto per il call center, veniva fatto rilevare, non copriva neppure i costi minimi del personale. La società romana prese in carico la gestione del call center il primo agosto dello scorso anno.
Il servizio ad oggi risulta ancora perfettamente attivo: componendo il numero verde viene offerta la possibilità di parlare con un operatore o di accedere a informazioni su Tari, Tasi e Imu.
«La nostra volontà – spiega il direttore di Esatto, Davide Fermo – è di interrompere il rapporto con Gepin Contact con una scadenza concordata, pianificando lo switch che attuerà il passaggio delle linee, in modo tale da garantire la continuità del servizio per gli utenti».
C’è però la possibilità che la società dichiarata fallita dal Tribunale ordinario di Roma non riesca a rispettare i tempi di questa sorta di “switch programmato”. «Nel caso in cui il loro servizio dovesse venire interrotto nei prossimi giorni senza programmazione – anticipa Fermo –, potrebbe esserci un buco del servizio al massimo per 2 o 3 giorni, che ovviamente comunicheremo agli utenti».
In piazza Sansovino in queste ore si sta lavorando alla riorganizzazione del servizio in modo da poterlo gestire autonomamente, direttamente dagli uffici di Esatto.
«Nell’immediato pensiamo ad una gestione interna – conferma il direttore –. Abbiamo gli strumenti tecnici per farlo, mentre per il personale faremo ricorso al lavoro interinale». Serviranno ovviamente alcuni giorni per la formazione professionale di chi dovrà alternarsi nel rispondere alle richieste di chi chiama il numero verde.
«Prevediamo il passaggio del servizio entro ottobre – aggiunge Fermo –, in modo da essere perfettamente a regime e pronti per affrontare le richieste degli utenti a dicembre e gennaio, i mesi più intensi dal punto di vista delle telefonate al call center». A dicembre, tra l’altro, sono previste le scadenze per il saldo di Cosap, Tasi e Imu.
Il presidente di Esatto, Andrea Polacco, spiega che «dopo questa esperienza di gestione interna valuteremo se indire un nuovo bando e affidare nuovamente a un fornitore esterno il servizio il gestione del call center o se far diventare definitiva la conduzione diretta del servizio».
Esatto, oltre a questo imprevisto, si trova ad affrontare due questioni cruciali in questo periodo: l’avvio e la ricerca del personale (il prossimo 9 ottobre si terranno le prove orali per la selezione degli addetti) per la parte coattiva del regime riscossivo dei tributi locali che veniva gestito da Equitalia e la ricerca di una nuova sede.
Si sta valutando se investire acquistando un immobile o se scegliere un’altra location dove trasferirsi con un contratto di locazione. Tra le ipotesi al vaglio, anche quella di spostare gli uffici di Esatto in una parte degli spazi di via Cassa di Risparmio di proprietà della Fondazione CRTrieste e che Unicredit abbandonerà il prossimo febbraio trasferendosi nel nuovo quartier generale di via Roma.
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