Trieste, Esof 2020 spera in un aiutino dalla Ue

TRIESTE «Dall’Europa speriamo di ottenere un po’ di più di 1 milione di euro» per Esof 2020 «perché il progetto di avere una policy che include i Paesi del centro Europa è costosa, più costosa di quanto è avvenuto negli altri eventi». Ad affermarlo Stefano Fantoni, lo scienziato responsabile dell’organizzazione di Esof 2020, Trieste capitale della scienza europea, a margine del primo appuntamento internazionale in Porto vecchio di Tesi (Trieste Encounters on Science and Innovation), lo strumento operativo della Fondazione Internazionale Trieste (Fit), che si occupa di discutere e promuovere le azioni di proEsof ovvero il programma di eventi e iniziative da sviluppare a Trieste e nei Paesi del Centro Est Europa in questi due anni in attesa dell’evento.
Ieri, e si continua anche oggi, si sono riuniti i massimi esperti di musei, science centre e comunicazione della scienza provenienti da Italia, Austria, Bulgaria, Croazia, Ungheria, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia e Slovenia. Tra questi Wiktor Gajewski, direttore del Copernicus Science Centre di Varsavia, uno dei più grandi musei scientifici d’Europa, e Vedrana Mikulic, dell’Università di Fiume.
«Abbiamo nominato la città di Esof 2020 con tre anni in anticipo – ha annotato ieri mattina il segretario generale di Euroscience Peter Tindemans –, un tempo sufficiente per l’organizzazione. Trieste sta facendo già i primi passi e rispetto ad altre città della scienza è molto avanti. Inizialmente per questo Esof – ha aggiunto – si pensava di scegliere una città del centro-est Europa, cosa che non è avvenuta, ma Trieste è in una posizione molto favorevole per raggiungere questi paesi e l’incontro di oggi (ieri, ndr) riunisce molti loro rappresentanti, che dovrebbero nel corso di questi anni cominciare a sentirsi a casa a Trieste".
E a proposito di fondi utili a finanziare l’intero evento il segretario generale ha puntualizzato che la Commissione europea finanzia Esof «con un milione di Euro» e «gli altri fondi arrivano da organizzazioni locali, regionali e a volte anche da compagnie internazionali». «Euroscience – ha spiegato Tindemans – vuole che Esof sia indipendente. I finanziamenti di ogni Esof sono diversi, in questo caso sono già stanziati dal Ministero e dalla Regione».
Fantoni ha spiegato che «al momento i finanziamenti deliberati per Esof 2020 dalla Regione e dal Governo e quasi deliberati dall’Ue sono a 4/5 di quello che ci serve. Occorrono 5 milioni – ha concluso – siamo a 4 quinti».
Ma oltre all’aspetto economico l’Unione europea, attraverso la Direzione generale del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea, che ha da tempo collaborazioni con questo territorio grazie anche a un memorandum of understanding, sosterrà il progetto Esof in diverse maniere. Questa realtà, che ha già sostenuto in passato altre manifestazioni Esof, «pone una particolare attenzione al significato stesso di questa iniziativa che si apre al Centro Europa e all’area balcanica», ha affermato a margine dell’incontro Luciana Zanier dell’unità Relazioni internazionali. Su questo aspetto «la Direzione sta lavorando da molto tempo, dal’99 portiamo avanti un’iniziativa di allargamento e integrazione, che preparava dal punto di vista scientifico i Paesi ad adeguarsi alle regole dell’Unione europea. Reti che non solo noi vorremmo mettere a disposizione di ProEsof – ha specificato –, ma ci interessa lavorare con Fit e gruppi di lavoro per valorizzare al massimo i legami che possono essere consolidati e ulteriormente rafforzati».
E poi c’è tutta una serie di strumenti che Ccr ha sviluppato nei confronti degli Stati del Centro Est Europa che sono a disposizione di Esof. «Per esempio abbiamo lanciato nel corso degli ultimi anni i “knowledge center” – conclude –, entità virtuali che raccolgono, collezionano e validano dal punto di vista qualitativo la conoscenza e le consegnano al decisore politico».
Presenti anche il sindaco Roberto Dipiazza, Rinaldo Argentieri, viceprefetto vicario, Antal Nikoletti dell’Iniziativa Centro Europea, l’assessore all’Istruzione Loredana Panariti e svariati rappresentanti del mondo accademico e scientifico.
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