Trieste eguaglia Napoli nella guerra dei decibel

Rilevate nelle due città le stesse soglie di rumore legato a traffico e industrie. Piazza Goldoni e Sansovino le zone più caotiche. Sforamenti anche a Servola
Piazza Goldoni
Piazza Goldoni

TRIESTE Un colpo di clacson, una frenata, la ripartenza al semaforo. Auto in coda, un’ambulanza che passa a sirene spiegate. L’ingorgo all'ora di punta. Trieste come Napoli dice uno studio nazionale condotto in occasione della European Mobility Week su una ventina di città italiane. Nei maggiori centri urbani della penisola troppo spesso si toccano i 90 decibel, il valore indicato dall’Oms come soglia critica che può comportare danni all'udito e altri fastidi per la salute. Il capoluogo del Fvg, analogamente a quello campano, raggiunge medie di 84dB, laddove il tetto dei 50-60 è considerato quello «accettabile» per vivere tranquillamente. Palermo, con un picco di 92dB è in assoluto la realtà più caotica, seguita da Firenze, Torino, Milano, Roma e Bologna che superano largamente gli 80 di media.

Non è un problema di poco conto se, come avvertono gli esperti, un ambiente caotico può alimentare il nervosismo e gli sbalzi d'umore, oltre a provocare disturbi del sonno. Valori preoccupanti se si considera che risiedere in zone dove il rumore del traffico stradale supera i 60 dB vien associato a un incremento della mortalità del 4%, a una probabilità di ictus maggiore del 5% e, curiosamente, pure e a un aumento dell'obesità.

Ma Trieste non è tutta uguale. Con uno strumento apposito, un fonometro, è possibile tracciare una sorta di “mappa” dei rumori. Dal centro ai rioni più periferici. San Vito, come prevedibile, è la zona più tranquilla; mentre piazza Goldoni è la peggiore. Questione di traffico. Prendiamo ad esempio piazzale Rosmini, zona che già sconta il problema dell'inquinamento del giardino. L’unico “rumore”, alle 10.30 del mattino, è prodotto dai residenti che portano a spasso il cane, bimbi che giocano e nonni che passeggiano. Risultato: 49,3 decibel. Un paradiso, si direbbe. Stesso discorso a San Giusto, di fronte alla Cattedrale: nonostante il via vai continuo di turisti, scolaresche e pullman non si raggiunge una media di 51db, con punte massime di 64. Anche a San Giacomo, tutto sommato, non si vive male. Il livello del suono riesce a stare generalmente dentro i 60db, con massime di 75,5 e minime di 50,2. Accettabile.

I dolori arrivano man mano che ci si avvicina al centro. Piazza Sansovino, ad esempio, è un continuo via vai di autobus, automobili e scooter che provengono da via Madonnina, dalla galleria, da Campi Elisi e da San Giacomo in entrambe le direzioni. Qui si sfiorano i 70 db, con punte di 83; non si scende mai sotto i 60. Peggio ancora poco più in là, in piazza Goldoni, maglia nera di questa classifica del frastuono: chi abita nei dintorni deve sopportare praticamente tutto il giorno una media allarmante di 72 decibel con picchi che raggiungono gli 88,9 quando transitano in contemporanea auto, bus e motorini. Perché è qui che confluisce il traffico di Corso Italia, San Giacomo e parte di quello di via Carducci.

Ma in Corso Italia, almeno la mattina, va lievemente meglio: il livello medio si posiziona attorno ai 69,5dB, con massime di 80,1. Valori comunque critici stando alle scale usate abitualmente dagli addetti ai lavori per valutare l’inquinamento acustico delle aree urbane, laddove, come detto, i 60 dB rappresentano il traguardo auspicato per una città a misura di udito. Anche in piazza Dalmazia, dove convergono le auto di via Carducci, via Filzi e via Fabio Severo dirette in via Udine o in via Ghega, non c'è da star sereni. Gli ingorghi, all’altezza dell’ex Galleria Fabris, sono praticamente all’ordine del giorno. In quel punto si toccano i 68dB di media, ma anche impennate di 80,2.

E la periferia? Servola è storia a sé. Il motivo? La Ferriera naturalmente. Chi abita nei pressi dello stabilimento, oltre all’annoso problema degli odori, deve accollarsi pure quello del frastuono. Posizionando il fonometro davanti ai cancelli, i valori resteranno costantemente oltre i 60dB. Curiosamente qui la media coincide praticamente con i valori minimi (64,8 e 63,4). La Ferriera, insomma, è un incessante ronzio di cui nessuno riesce a farci l'abitudine. Tanto meno chi abita nelle case poco più avanti, in via San Lorenzo in Selva, che deve sopportare pure il caos della superstrada.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo