Trieste: ecco il nuovo ospedale di Cattinara

Presentato pubblicamente il progetto vincitore. In caso di bora gli autobus potranno scendere fino ai parcheggi interni. Facciata “verde” per il Burlo

Il nuovo Burlo avrà sei piani, le facciate decorate a verde con le piante che l’architettura oggi usa per i tetti, a scarsa manutenzione. Le stanze dei bambini appariranno dotate di divano-letto per i genitori e di un balcone dedicato metà ai piccoli e metà alle famiglie, i reparti di degenza saranno “interrotti” da un salotto-sala da gioco, provvisto anche di piccola cucina a vista, isolato a vetrate, i banconi degli infermieri sono previsti con zone “basse” ad altezza di bimbo, e dall’ingresso pedonale si accederà a un salone collegato all’ultimo piano con una scala elicoidale abitata da salette e salottini, punti Internet, atelier didattici e ricreativi. Sale parto, reparti di ginecologia e ostetricia, terapie intensive a letto singolo, e day hospital, sale operatorie, poliambulatori: grandi spazi si preannunciano per l’ex ospedaletto che lascerà via dell’Istria.
Eccolo qui il progetto di cui si parla dall’anno 2000. Ed è solo una parte del nuovo perché il resto riguarda le torri di Cattinara, con il corpo centrale di collegamento tra i due blocchi oggi distinti che metterà in relazione ogni piano per via orizzontale, costituendo anche il principale snodo di ingresso con sale di attesa panoramiche. Soprattutto verranno rigorosamente separati i percorsi dei malati da quelli di medici e visitatori (le merci correranno sottoterra), con diversi blocchi di ascensori. E la possibilità, in caso di bora o peggio, di salire “protetti” ai reparti, e cioé direttamente dai parcheggi sotterranei. Dove sosteranno anche i bus, se necessario, cambiando percorso.
Ieri alla Stazione marittima l’Azienda ospedaliero-universitaria ha voluto presentare alla città il progetto vincitore del bando per il rifacimento della cittadella sanitaria, scelto pochi giorni fa: è il gruppo misto australiano-italiano formato dalla Bvn Architecture Ptj Ltd di Sydney capogruppo, in associazione con Studio tecnico gruppo Marche, e i romani Ottaviani e associati e architetto Massimo Cocciolito. Assenti gli australiani, «per troppo breve preavviso» (saranno a Trieste in marzo), il progetto preliminare da 140 milioni di euro che il direttore generale Francesco Cobello ha definito «la più grande opera pubblica d’Italia escluse quelle stradali» è stato illustrato dall’architetto Alessandro Castelli del “gruppo Marche”. Facendo scorrere diapositive Castelli non si è peritato dal gentilmente dire come oggi «i percorsi interni di Cattinara sono un po’ un casino, barelle salgono negli ascensori con medici, infermieri, visitatori, operati...».
Il Burlo sarà costruito sull’attuale parcheggio dei dipendenti che diventa sotterraneo, avrà il Pronto soccorso in comune (ma distinto) con l’ospedale per adulti, la camera iperbarica sarà spostata al lato opposto del complesso. Alle (ex) torri stanze a due letti, colorate diversamente per non spersonalizzare l’ambiente e ciascuna con “angolo infermieri” dotato di computer. E facciate molto diverse da ora, forse a varie tinte, perché rivestite da un “cappotto” salva-calore.
«Adesso c’è molta fretta, entro luglio dobbiamo spedire il progetto definitivo al ministero per non perdere i fondi» ha detto Cobello e l’assessore regionale Maria Sandra Telesca è stata ancora più esplicita: «Bisogna mettere il “turbo”, e la Regione sulle grandi opere di edilizia sanitaria (Trieste, Udine e Pordenone) si riserva di avere coordinamento, vigilanza e collaborazione: che siano opere visibili anche a noi, che vogliamo vederle finite». Non è mancato (dopo la lettera firmata da oltre 40 primari dei due ospedali) un nuovo appello a ben accasare «assistenza, didattica e ricerca - lo ha ribadito il direttore del dipartimento di Scienze mediche Roberto Di Lenarda -, e non solo a parole, l’università ha un costo, ma fa dell’ospedale qualcosa di più e di diverso».
Per il sindaco Roberto Cosolini «l’integrazione Cattinara-Burlo è diventata punto fermo, spazzate via le preoccupazioni che il Burlo si sarebbe dissolto: l’istituto scientifico esce valorizzato, accanto a Cattinara ormai vecchio dopo 30 anni. Si rafforza - ha detto ancora il sindaco - l’alta specializzazione, offriamo un polo di eccellenza che sempre più dovrà fare attrazione non solo regionale e nazionale, ma transfrontaliera. Di questo dovrà tener conto la Regione elaborando la riforma sanitaria».
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