Trieste: ecco i soldi per la piastra ferroviaria di Campo Marzio

Il Cipe stanzia 22 milioni, che si aggiungono ad altri 28 già disponibili: coperto l'intero costo della realizzazione del potenziamento della stazione meridionale a servizio del Porto, progettato da Rfi. La governatrice Serracchiani: "Il più rilevante intervento per i treni dello scalo da 35 anni in qua"
Una veduta dell'area di Campo Marzio
Una veduta dell'area di Campo Marzio

TRIESTE Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato il progetto che prevede interventi ferroviari per il potenziamento della stazione di Trieste Campo Marzio. L'assegnazione deliberata giovedì 6 agosto, per 22 milioni di euro, si aggiunge ai 28 milioni già nella disponibilità del Contratto di Programma di Rfi. Il totale è dunque di 50 milioni, una cifra che copre l'intera realizzazione del progetto.

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Veduta del Molo Settimo

Il progetto di Rete Ferroviaria Italiana prevede la messa a modulo dei binari con l'allungamento fino a 750 metri in conformità con i Core Corridors previsti dall'Unione europea e il potenziamento del collegamento con i moli. Si faranno inoltre interventi sul sedime ferroviario per migliorare tutti gli arrivi e le partenze a Campo Marzio, opere di elettrificazione a beneficio della manovra unica ferroviaria, e quindi una riduzione complessiva dei tempi e dei costi a vantaggio della competitività dello scalo.

Ancora da stabilire appalti e cronoprogramma, ma con lo stanziamento ormai assicurato, sia l'Autorità portuale sia gli operatori dello scalo giuliano contano di vedere realizzata la grande opera in tempi non troppo lunghi: i dettagli verranno messi a punto nelle prossime settimane, per poi passare quanto più possibile rapidamente alla fase operativa.

Treni in manovra nei dintorni della stazione meridionale di Trieste
Treni in manovra nei dintorni della stazione meridionale di Trieste

È «il più grande intervento ferroviario a servizio del porto di Trieste dalla realizzazione della galleria di cintura, i cui ultimi lavori risalgono a 35 anni fa», commenta la presidente del Fvg Debora Serracchiani. «Un intervento fortemente voluto e coordinato dalla Regione, raccordando dall'Autorità Portuale ai terminalisti alla Rfi», conclude.

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