Trieste, ecco come cambierà la viabilità in Piazza Libertà

Dopo tredici anni di carte, di conferenze dei servizi, di attese la riqualificazione di piazza Libertà dovrebbe finalmente sortire dal congelatore delle incompiute. Il progetto esecutivo è pronto dal 2015. Sono già disponibili quasi 4 milioni di euro frutto della somma di 2,3 milioni statali e 1,5 milioni regionali, ai quali si aggiungeranno 800mila euro comunali affinchè AcegasApsAmga realizzi i sottoservizi: in tutto 4,6 milioni. Le gare saranno bandite dopo l’estate e i lavori saranno completati nell’arco di un anno, terminabili quindi entro la fine del 2018.
L’intervento si basa su tre elementi portanti. La viabilità, i marciapiedi e l’area verde, il trasporto pubblico. Il progetto è stato presentato ieri mattina (il 28 febbraio) alla IV commissione consiliare dall’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi e dalla dirigente comunale Marina Cassin, che da anni segue il dossier.
Riassetto viario, le tre innovazioni. Innanzitutto, percorrendo piazza Libertà verso viale Miramare, non si potrà più girare a sinistra davanti alla Stazione: in questo modo si elimina l’insidioso ingombro “a tre” tra via Pauliana, piazza Libertà e l’inizio di viale Miramare. Direzione obbligata: tirare dritto verso Roiano.

Per raggiungere la Stazione si utilizzerà allora via Ghega, che nella sua parte finale vedrà invertire l’attuale senso unico: quindi l’automobilista potrà percorrere interamente la via da piazza Dalmazia fino a piazza Libertà, che sarà sgravata dalle fermate dei bus. Fermate dei bus, come vedremo nell’articolo a fianco, che saranno spostate nel lato della piazza tra il Silos e la Tripcovich. La terza novità riguarda la “bretella” tra largo città di Santos e corso Cavour che diventerà un senso unico in direzione del centro.
L’obiettivo del Comune è rendere più accessibile e presentabile l’intera piazza. A tale scopo si amplieranno i marciapiedi sia all’uscita della Stazione che attorno all’area verde dello spazio urbano, a sua volta oggetto di ripristino e di mantenimento (a scanso di polemiche). Si provvederà a ripavimentare le zone pedonali. La carreggiata, davanti alla Stazione, avrà tre corsie e non imbottiglierà il traffico. Verrà risistemato il trascurato sottopasso. Sarà realizzato un passaggio pedonale “protetto” tra l’uscita della Stazione e il giardino della piazza. Accontentati anche i ciclisti con una pista che correrà verso via Trento, dove già esiste la corsia per le bici.
Largo città di Santos, situato dietro la Tripcovich e all’ingresso di Porto vecchio, sarà liberato dai parcheggi, per valorizzare le porte dell’ex Punto franco vecchio. Confermati i taxi nel lato della Stazione che dà su viale Miramare.
Il dibattito. Comprensibilmente partecipato il dibattito, introdotto dal presidente Michele Babuder (Fi), che sulla riqualificazione aveva presentato una mozione co-firmata con Alberto Polacco e Piero Camber. Sono intervenuti Paolo Menis e Gianrossano Giannini (M5S), un rappresentante dipiazzista (Francesco Bettio), due leghisti (Antonio Lippolis, Giuseppe Ghersinich), Maria Teresa Bassa Poropat (Insieme per Trieste). Apprezzato in genere il fatto che un progetto di lungo trascinamento abbia buone possibilità di essere realizzato. Le domande hanno riguardato in particolare il destino della sala Tripcovich, la “bretella” verso corso Cavour, la tipologia delle pensiline nel futuro “hub” degli autobus, l’incrocio con via Pauliana, la tempistica delle gare, la collocazione della stazione dei pullman, la pista delle bici, il “nodo Silos”.
Argomento battuto anche la prossimità della piazza agli accessi in Porto vecchio. Un lavoro importante toccherà ad AcegasApsAmga, che dovrà provvedere ai cosiddetti “sottoservizi” ovvero alle opere di infrastrutturazione energetica (gas ed energia elettrica) per l’approvvigionamento di Porto vecchio. «Anche perché - ha chiarito Marina Cassin - una volta ripavimentata e risistemata la piazza, sarebbe francamente inopportuno doverla nuovamente spaccare».
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