Trieste e Udine insieme da gennaio nasce Confartigianato Fvg

Le 4573 aziende artigiane iscritte alla Camera di commercio triestina sono avvertite. Edili, impiantisti, carrozzieri, elettrauto, trasportatori, taxisti, parrucchieri, sarti, restauratori a raccolta. A battesimo la più grande società di servizi del Friuli Venezia Giulia, una delle prime realtà artigiane a livello nazionale che scommette su una forte aggregazione territoriale. I dipendenti sono 200, le imprese 4000, il giro d’affari supera gli 11 milioni di euro, la “srl” sarà in piena attività dal 1° gennaio 2019. Si chiama Confartigianato servizi Fvg, i “genitori” di un’operazione preparata in un anno e mezzo di lavoro sono le associazioni di categoria di Trieste e Udine, organizzate su 24 sedi (170 addetti friulani, 30 triestini).
Avrà un capitale sociale di partenza pari a 120 mila euro. Attenzione, perchè le associazioni restano distinte e indipendenti, quello che viene unificato è il ramificato impianto dei servizi resi al settore: contabilità, paghe, formazione, sicurezza, ambiente, fisco. Si comincia con Trieste e Udine, ma nulla impedisce che la struttura coinvolga in prospettiva anche Gorizia e Pordenone.
Già pronto il consiglio di amministrazione con governance paritetica, formato da sei triestini (Dario Bruni, Daniel Calò, Enrico Eva, Maura Romanelli, Paolo Rovis, Paolo Sassetti) e da sei udinesi (Graziano Tilatti, Sandro Caporale, Francesca Comello, Daniele Cuciz, Edgarda Fiorini, Giusto Maurig). Presidente sarà Tilatti, vice Bruni. Si parte con una co-direzione che vedrà all’opera il friulano Caporale e il triestino Eva, è comunque previsto che tra un anno la guida operativa si concentri nelle mani del co-équipier triestino.
Bruni&Eva spiegano il perchè di un’iniziativa che valica barriere e campanili: «Dal primo gennaio 2019 sarà obbligatoria la fatturazione elettronica per le imprese e tra le imprese. Una svolta epocale: addio al documento cartaceo, le fatture viaggeranno solo su web e dovranno essere conservate per dieci anni». «Per gestire questo ingente lavoro - insistono Bruni&Eva - occorrono software e hardware adeguati. Per essere competitivi nella tariffa, sono importanti economie di scala nella preparazione delle piattaforme informatiche». Non saranno investimenti dappoco: server centralizzato, tutte le 24 sedi in rete, un preventivo da 100 mila euro.
Ma le fatture elettroniche sono solo un capitolo, per quanto importante, dell’aggiornamento burocratico: bisogna uniformare i procedimenti relativi alla privacy, occorre creare apposite piattaforme per seguire il cosiddetto “welfare aziendale” all’interno dei contratti di lavoro. Insomma, una stagione che si preannuncia «impattante» per la quotidianità amministrativa delle aziende.
La nuova realtà è stata presentata ieri mattina a Udine, alla presenza del vertice confartigianale triestino e udinese. «Insieme per dare servizi migliori», hanno sottolineato Tilatti e Bruni. Da anni i rapporti tra le due associazioni sono buoni, «le barriere territoriali - ha precisato Bruni - erano già cadute con la creazione di Confidi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo