Trieste è la capitale delle startup: seconda in Italia dopo Trento
Trieste seconda provincia d’Italia per numero di start-up innovative. È il risultato del report di Unioncamere sul numero di nuove realtà aziendali iscritte nella speciale sezione del Registro delle Imprese nell’ultimo trimestre del 2020.
Una classifica che vede il Trentino-Alto Adige quale regione con la più elevata incidenza di nuove imprese tecnologiche in rapporto al totale delle società di capitali, con meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo, seguita in graduatoria proprio dal Friuli-Venezia Giulia, dove il 5,4% delle società (pari a 251) è di nuova iscrizione; al terzo gradino di questo ipotetico podio la Valle d’Aosta con il 4,9%. Friuli Venezia Giulia che conferma il dato generale anche attraverso le singole province.
Infatti, se si considera il numero di start-up innovative in rapporto a quello di nuove società di capitali attive nei singoli territori di riferimento, Trieste è al secondo posto in questa particolare classifica con il 6,3% e 60 start-up costituite, subito dietro a Trento con il 7,7%. Bene anche Pordenone, al terzo posto con il 6,0% e 71 nuove aziende e Udine, al sesto, dove quasi il 5,1% (104) delle società di capitali avviate negli ultimi cinque anni è una start-up innovativa e possiede meno di cinque milioni di fatturato. Male infine Gorizia, presente in queste particolari classifiche solamente all’88esimo posto con lo 0,13% e solo 16 start-up costituite nel quarto trimestre del 2020. «Trieste al secondo posto in Italia in questa classifica è un dato in linea con la visione di Silicon Valley del Nord Est proposta nel recente studio “The European House Ambrosetti” - questo il commento del presidente della Camera di Commercio della Venezia Giulia, Antonio Paoletti -.
L’obiettivo adesso è quello di ampliare ulteriormente questo potenziale, andando a sostenere tale tendenza all’innovazione tecnologica con l’obiettivo di creare un vero e proprio hub per le start-up della logistica (anche con declinazione sulla portualità. Daremo vita a un polo di alta conoscenza sul tema dell’economia circolare - conclude Paoletti - applicata alla nautica ma non solo, capace di integrare l’aspetto formativo a quello pratico».
I dati forniti dal report di Unioncamere ricalcano quelli presentati proprio nel recente studio Ambrosetti per conto della Cciaa Venezia Giulia, nel quale era emerso che nell’ultimo anno (fortemente minato dall’emergenza pandemica), nelle province di Trieste e Gorizia le start-up innovative sono aumentate del 2,6% rispetto al 2019, nonostante un calo generalizzato del numero delle imprese registrato nel territorio negli ultimi dieci anni (-8,8%) per un totale di 155 mila occupati (+5% rispetto al 2010).
Nella fotografia si evince anche un netto aumento per quanto concerne l’export, che ha generato un incremento di valore pari a 5,6 miliardi di euro, con un +57,2% rispetto sempre a dieci anni prima. Numeri che hanno prodotto nella Venezia Giulia nel 2020 un valore aggiunto di 11,1 miliardi (+15% rispetto al 2010). —
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