Trieste e dintorni fra sapori e piaceri: la Guida di Repubblica-Il Piccolo viaggio nell’eccellenza dei luoghi da scoprire

Da oggi in edicola l’edizione 2019 della Guida. Gli indirizzi dei gusti e le nuove sezioni, dalla Barcolana ai musei
Lasorte Trieste 11/06/08 - Antica Trattoria Suban
Lasorte Trieste 11/06/08 - Antica Trattoria Suban

TRIESTE La Barcolana, che festeggia i suoi primi50 anni, non è solo la regata più affollata del mondo: è anche la festa di Trieste per eccellenza. Ecco perché le dedica un’ampia sezione la nuova Guida ai sapori e ai piaceri di Trieste e dintorni 2019, realizzata all’interno della collana “Guide di Repubblica” assieme al Piccolo. Il volume è in edicola da oggi (240 pagine, 9,90 euro più il prezzo dell’uno o dell’altro giornale) e sarà poi reperibile in libreria, su Amazon, Ibs e sullo store digitale al link “bit.ly/GuideRepubblica”. Tra le tante novità di quest’edizione che ci porta alla scoperta del territorio fra gusti, tradizioni, eccellenze e angoli nascosti, i capitoli dedicati agli itinerari in città e ai musei. Non mancano decine e decine di pagine su ristoranti, osmize, botteghe artigianali, piccoli produttori, ricette tradizionali, escursioni - e gusti - oltreconfine... Una Guida che è un vero «atto d’amore verso Trieste», come lo definiscono i direttori del Piccolo, Enzo D’Antona, e de Le Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa.

Obiettivo Barcolana 50

Da Mauro Pelaschier, ex timoniere di Azzurra, a Vasco Vascotto, che vanta 25 titoli mondiali, altrettanti italiani e 15 europei, passando per il comandante Alessandro Chersi, memoria storica della regata. Sono alcuni dei protagonisti della sezione Barcolana. E poi i maestri d’ascia, che mantengono in vita l’antica arte di ricavare barche dalla materia grezza. E ancora, un vademecum Barcolana: dalle platee da cui assistere alla regata, alle sue regole e ai suoi record.

Itinerari da (ri)scoprire

Nuova è anche la sezione dedicata agli itinerari urbani più suggestivi. Dal quartiere ebraico a quello balcanico, passando per il Porto Vecchio; dal cuore medievale di San Giusto ai “bagni”, gli stabilimenti balneari della città. E poi San Giovanni, teatro della rivoluzione basagliana; i percorsi cinematografici e quelli letterari di Umberto Saba... E l’elenco potrebbe continuare. Per la prima volta una parte del volume è inoltre dedicata ai musei. Come l’Alinari image museum sorto nel 2016 nel Castello di San Giusto e incentrato sull’arte della fotografia. Spazio anche ai Musei civici, come quello d’Arte orientale o il teatrale Schmidl, all’interno di quella perla architettonica del 1850 che è palazzo Gopcevic, affacciato sul Canale Ponterosso, che si ispira al veneziano Palazzo Ducale. Ecco poi il Museo della bora e dei venti, unico al mondo; la Kleine Berlin, complesso sotterraneo di gallerie antiaree della Seconda guerra mondiale; esposizioni scientifiche, come il Museo nazionale dell’Antartide; gli immancabili Revoltella e Miramare. E la Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista dotato di forno crematorio in Italia.

SAPORI senza confini

Resta molto ampio, naturalmente, lo spazio dedicato ai contenuti tradizionali. Tanti e tanti indirizzi tra i 168 ristoranti, i 26 buffet, le 41 osmize, le 62 botteghe del gusto, le 18 dimore di charme; e ancora i produttori di vino, di olio e di birra artigianale, e i percorsi escursionistici sul Carso e sul Collio. Il tutto guardando non solo all’Italia ma anche a Slovenia e Croazia. E infine i “piatti della memoria”, raccontati da nomi noti del posto per permettere a tutti di rivivere, anche a casa propria, le ricette della tradizione.

Un territorio da raccontare

Il libro, nato per il secondo anno consecutivo dalla collaborazione tra Repubblica e Il Piccolo, è definito appunto «un atto d’amore per Trieste» da Giuseppe Cerasa ed Enzo D’Antona. «Trieste ha tutti i requisiti per essere una delle città più felici d’Italia. E probabilmente lo è davvero - scrivono nell’introduzione -. Ai turisti diciamo: non perdete troppo tempo a ragionare sui punti cardinali. Sedetevi in uno dei tanti ristoranti triestini, chiedete un piatto di sardoni e un calice di vino bianco locale e subito capirete perché Trieste è semplicemente unica. Obiettivo del volume è tuttavia raccontare la città e i suoi dintorni in maniera nuova, in modo da stupire anche gli stessi triestini». —

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