Trieste, dottoressa multata per guida con il cellulare ma cercava la casa di una paziente
il caso
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Multata perché sorpresa alla guida col cellulare in mano e tenuta 20 minuti a fare il verbale. Peccato si trattasse di un medico in servizio Usca che stava cercando col navigatore la casa di una persona che in quel momento stava avendo problemi di respirazione a causa dal Covid.
La storia è venuta alla luce dopo la segnalazione della Fimmg Continuità assistenziale: «A nome dei medici Usca (la task force per affrontare l’emergenza pandemica nelle Case di riposo e negli appartamenti) desideriamo esprimere un sentito ringraziamento alla Polizia Municipale di Trieste che lunedì scorso ha ritenuto suo inderogabile dovere multare, con conseguente ritiro dei punti della patente, una collega che stava cercando di raggiungere il domicilio di una signora sospetta Covid che aveva chiamato le unità speciali in quanto aveva difficoltà a respirare».
La dottoressa stava tenendo il telefonino in mano per vedere il navigatore in quanto lo strumento non è in dotazione sulle macchine di servizio le quali non sono dotate neanche dell’apposito supporto. «L’urgenza della visita non ha impedito di tenere bloccato il medico per una ventina di minuti, necessari a redigere l'indispensabile verbale» denuncia la federazione dei medici.
«A dimostrazione del pieno spirito di collaborazione che ci contraddistingue – ironizza la Fimmg – segnaliamo che durante ogni turno di lavoro il medico che raggiunge i malati a domicilio per visite urgenti deve utilizzare il navigatore, a volte il cellulare e non sempre trova parcheggio negli stalli preposti. Su richiesta forniremo le turnistiche del servizio in modo tale che si possa procedere a togliere 5 punti dalla patente ai medici per ogni turno svolto da marzo ad oggi. In aggiunta, sempre in pieno spirito di collaborazione, una soffiata: spesso le ambulanze non rispettano i limiti di velocità».
Infine l’appello al sindaco: «Davvero ritiene che il medico debba fare ricorso al Giudice di pace per ristabilire un principio di ragionevolezza o si può procedere diversamente, evitando procedure che ridicolizzino ulteriormente le istituzioni». —
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