Trieste diventa capitale degli archivisti

Al via i lavori della Giornata internazionale. A confronto per due giorni ricercatori provenienti da tutta Europa, Usa e Africa

TRIESTE Al via i lavori della 28esima Giornata Archivistica internazionale organizzata dall’Iias – acronimo di Istituto Internazionale per la Scienza Archivistica di Trieste e Maribor –fondato nel 1986 su iniziativa del ex direttore del Pokrajinski Arhiv di Maribor, Peter Pavel Klasinc.

«Anche quest’anno – spiega Maria Grazia Tatò, vice direttrice dell’Iias e ex direttrice dell’archivio di stato triestino – per due giorni Trieste sarà capitale indiscussa degli archivi. L’evento, organizzato dall’Iias e dall’Archivio di Stato di Trieste, vedrà riuniti all’Hotel Nh archivisti provenienti dai più diversi Paesi, dal Sud Africa all’Oman, dagli Usa alla Russia, alla Finlandia e da quasi tutti gli Stati europei».

L’iniziativa, contrariamente a quanto potrebbe apparire in un primo momento, è ben lungi dall’essere mera materia per studiosi e appassionati: «Sarà un momento di confronto di grande interesse nel quale si confronteranno problematiche e soluzioni che coinvolgono la nostra vita molto più di quanto si potrebbe pensare. Infatti – sottolinea la Tatò – i due temi scelti quest’anno sono quelli degli archivi privati e del regolamento generale sulla protezione dei dati, meglio noto come Gdpr. L’attenzione alla sfera privata consentirà di riflettere non solo sul valore di testimonianza storica di questa documentazione, ma sul delicatissimo problema di garantire la sua conservazione nel tempo a fronte di un supporto digitale ancora estremamente effimero».

Ma non basta. Aggiunge Tatò: «Con il Gdpr, poi, viene introdotto l’obbligo di delineare bene compiti e responsabilità all’interno delle diverse organizzazioni in modo che sia chiaro chi può prendere decisioni, chi deve conformarsi a queste decisioni, quali siano, infine, le responsabilità. Nel pomeriggio della seconda giornata – prosegue la vicedirettrice – si terrà anche una tavola rotonda destinata ai problemi degli archivi delle banche la cui gestione ha sempre rivestito grande delicatezza, ma che in questi momenti richiede garanzie di particolare trasparenza».

Nutrito il parterre di relatori chiamati a intervenire. Sugli archivi privati e relative questioni di protezione e accesso, tra gli altri relatori provenienti da Croazia, Repubblica Ceca, Sud Africa, Serbia, Sultanato di Oman, Russia, Bielorussia, Montenegro, Bosnia, interverranno Stefano Allegrezza, dell’Università di Udine, che affronterà l’impatto del digitale negli archivi privati, e Flavio Carbone, Francesca Nemore e Giulia Villani, che discuteranno dell’archivio di Vincenzo Federici e degli archivi di Sapienza Università di Roma relativamente alla loro tutela, accesso e valorizzazione Per quel che concerne la seconda giornata incentrata sulla regolamentazione della protezione dei dati, insieme a relatori provenienti da Russia, Ucraina, Spagna, Romania, Finlandia, Austria, Burkina Faso, Macedonia e Slovenia ci sarà l’intervento di Giulia Barrera sulle linee guida relative all’applicazione del Gdpr al settore degli archivi, elaborato dall’European Archives Group, e quello di Marta Gaia Castellan e di Igor Marcolongo sulla la R-evoluzione archivistica digitale europea.


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo