Trieste: Dipiazza-Cosolini, ultimi duelli
TRIESTE. Puoi parlare di futuro, ipotizzare progetti e iniziative, delineare scelte, entrare a fondo nel ventre molle di Trieste, ma poi alla fine si inciampa sul Grande Tema. Che in questo momento, non ci piove, è ancora quello legato all’“incidente” di piazza della Borsa, le incredibili esternazioni di Vittorio Sgarbi di sabato scorso.
Capita così che i due Roberti che vanno al ballottaggio, Cosolini e Dipiazza, si presentino di buzzo buono in piazzale Europa nell’aula magna dell’Università. Cosolini con la tranquillità di chi sa di giocare praticamente in casa, Dipiazza con la solita claque (Giorgio Rossi, Everest Bertoli e altri) per non sentirsi troppo solo in un contesto che non gli è proprio.
Polemiche al calor bianco, fumo di Londra? Macchè, è tutto un minuetto, un «vai avanti tu, Roberto, no, prima tu Roberto» che sembra allontanare la deprecabile ipotesi di uno scontro frontale che il rettore Maurizio Fermeglia dichiaratamente temeva come la peste. Fino al domandone finale, appunto, sul caso Sgarbi, frutto di una sintesi di tre-quattro domande diverse degli studenti che il rettore butta sul tavolo quando già il cronometro si appresta a fare l’ultimo giro.
Miele alle api, per Cosolini. «I miei valori sono quelli legati al rispetto delle persone, dei diritti, dell’integrità morale. Che poi rientrano anche, certo, nei valori cristiani, ma in quelli praticati non in quelli dichiarati...». Dipiazza la prende alla larga. «Sgarbi è dissacrante, condanno quel tipo di atteggiamento, ma lo è anche, sull’altro fronte, la Littizzetto. Sono personaggi di spettacolo...».
Prime urla dal pubblico, con Antonio Parisi, animatore di Jotassassina, tra i più in evidenza. E i “culattoni”? Dipiazza passa all’offensiva. «Io credo nella Patria, nel lavoro e nel senso civico, nella famiglia composta da uomo e donna. Ridevamo quando parlava Sgarbi? Certo, ma di altre cose».
“Tumulti” subito sedati da Fermeglia. L’incidente non c’è, la perplessità resta. Chi si aspettava fuochi d’artificio può defluire dalla sala deluso. Al massimo i due hanno acceso qualche bengala. Affiora la stanchezza di una “campagna” di basso profilo ma condotta a ritmi assurdi. E, anche, la considerazione sottocutanea che, come dicono i marinai, «quel che xe, xe in barca».
Difficile cercare il consenso tra ragazzoni e ragazzone che potrebbero dare dei punti, in termini di conoscenza tecnologica e sensibilità sociale, agli stessi contendenti. Giovani che si preoccupano di fronte a una società che li respinge, hanno problemi quotidiani che vanno dai trasporti carenti alla fame di alloggi per chi viene da fuori, che credono nella chance di Porto Vecchio e temono il solito insabbiamento, vogliono una città viva, multiculturale e multietnica e si trovano davanti lo spauracchio degli sceriffi dell’etnia.
Dipiazza cita esempi, tipo il Burlo «che da 25 anni deve essere portato a Cattinara», la vecchia querelle Trieste-Friuli («A cosa serve la duplicazione degli enti di ricerca e delle università?»), condivide col rivale l’ipotesi di foresterie universitarie nell’area portuale da ricostruire, si ingambera sull’ipotesi della “smart city” («Cossa xe?» chiede a Fermeglia), la città intelligente che Cosolini delinea nel dettaglio salvo beccarsi dal rivale un’astiosa rampogna («Vatti piuttosto a fare un giro a Melara o Servola»). Scatta il gong, e come Ralph e Sam nel cartone dei Looney Tunes, dopo essersi picchiati tutto il giorno, i Roberti timbrano il cartellino e si danno la mano.
È solo il primo round? È il round unico, perchè nel pomeriggio il Roberto di centrodestra salta il confronto chiesto da un altro movimento spontaneo, quello dei giovani di “Tryeste” che stipano oltre l’inverosimile una saletta di via Manzoni per sapere dai due candidati una parvenza del loro futuro e si trovano con l’instancabile Cosolini solo il mite Grilli.
Dipiazza non può, c’è il collega veneziano Brugnaro in città. Il copione è lo stesso, ma sul “domandone” Cosolini grazia Grilli («È una brava persona, credo veramente che non la pensi come quegli altri»). Temi analoghi, grande passione e preparazione da un pubblico che meriterebbe di più.
Oggi altri confronti. La Cgil ha invitato Dipiazza e Cosolini in piazza Unità alle 17.45. Tema: il cambio d’appalto delle mense comunali. Alle 19.30 Cosolini e Dipiazza si confronteranno invece a Tv Capodistria in una puntata speciale di Meridiani condotta da Silvia Stern. Altro giro, altra corsa.
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