Trieste, dietrofront su via Mazzini: tornano i bus
Abbiamo scherzato? Probabilmente no. Abbiamo esagerato? Sembra di sì. Fatto sta che su via Mazzini il Comune fa un completo dietrofront e da lunedì 13 luglio, tutto torna come prima: autobus lungo tutta la via in entrambi i sensi e tutte le fermate di tutte la linee ripristinate da Trieste trasporti nelle ubicazioni originarie. “Contrordine compagni”, ridacchieranno oggi le opposizioni. «Fossimo andati avanti avrebbero fatto di peggio - ha commentato il sindaco Roberto Cosolini - mi avrebbero tacciato di essere arrogante e insensibile ai diritti delle fasce più deboli della popolazione». Ma il Piano del traffico è valido e va avanti, assicura la giunta, solo che la pedonalizzazione di via Mazzini da sola non funziona. «Rischiavamo di mettere coloro che vanno a piedi e coloro che vanno in autobus gli uni contro gli altri. Via Mazzini sarà chiusa solo quando l’asse di scorrimento per gli autobus sarà Corso Italia»: questo ha spiegato il sindaco nella conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio assieme all’assessore alla mobilità Elena Marchigiani.
«Confermiamo in pieno la validità del nostro Piano del traffico e la nostra intenzione di procedere - ha detto Cosolini - Non ci preoccupano le illazioni sul fatto che il consenso al Piano non sarebbe maggioritario, né gli attacchi, perché la prima reazione a ogni cambiamento è sempre negativa anche da parte di chi poi cambia idea radicalmente. Ci preoccupano invece i report di Trieste trasporti, le indicazioni arrivate dalla Provincia e le sensazioni che noi stessi abbiamo raccolto dai cittadini: la pedonalizzazione di via Mazzini stralciata dal Piano traffico, invece che contemporanea all’attivazione del doppio senso di marcia per i bus in corso Italia, comporta forti criticità anche per il venir meno di coincidenze tra più linee che consentono ai passeggeri un interscambio rapido e semplice di diversi mezzi di trasporto. Problema che sarebbe diventato ancora più grave d’ìnverno con la bora e la pioggia quando fare dieci metri non è come doverne fare 150. Questo l’aspetto negativo perché al contrario non si è verificato alcun appesantimento dei flussi di traffico su corso Italia, piazza Goldoni, via Carducci, le Rive e così via». C’era però il rischio di un peggioramento del servizio di trasporto pubblico. «Abbiamo allora scandagliato con Trieste trasporti in questi ultimissimi giorni - ha spiegato Cosolini - le possibilità di altre soluzioni per superare le criticità, ma stante l’attuale assetto non ne abbiamo trovate. E allora siccome la pedonalizzazione per noi non è una battaglia ideologica - ha aggiunto - abbiamo constatato che non possiamo far pagare a una fetta di cittadini: anziani, pensionati, studenti, un prezzo tanto grande, peggiorando in sostanza il servizio di trasporto pubblico».
Tutto questo è stato solo un lungo preambolo, dopodiché la notizia: «Sospendiamo dunque la sperimentazione a partire da lunedì 13 luglio. L’amministrazione però riparte da subito con l’attuazione del Piano traffico suddiviso in 6 fasi andando a programmare la loro completa attuazione nel giro di 18-20 mesi (ben oltre le elezioni, ndr.). Affinchè il patrimonio di sperimentazione non vada disperso riprendiamo i P days con la chiusura delle vie Mazzini e Imbriani in ogni week-end a partire dal 18 luglio». «La chiusura di via Mazzini - ha aggiunto l’assessore Marchigiani - è una sperimentazione, cioè un intervento morbido per valutare la possibilità di anticipare questa fase e si era lavorato con Trieste Trasporti e Provincia per verificare un assetto che in astratto poteva apparire funzionale. Sono emerse alcune problematicità, ma ci siamo sentiti in dovere di verificare se si poteva continuare dopo una serie di modifiche da attuare assieme a Trieste Trasporti, modifiche che però si sono rivelate non percorribili. Dunque, dato che responsabilità dell’amministrazione è governare nell’interesse dei cittadini, riteniamo opportuno sospendere la sperimentazione. Ma anche nelle petizioni, nelle raccolte di firme, nelle segnalazioni non abbiamo rilevato reali contrarietà alla chiusura di via Mazzini, bensì semplicemente dichiarazioni di difficoltà relative alla mobilità. Anche questo ha rafforzato la nostra convinzione che il Piano traffico è un provvedimento da portare avanti senza però forzare la pedonalizzazione. Sebbene il traffico con la chiusura abbia tenuto, abbiamo dunque voluto privilegiare un percorso di reale di partecipazione della città e di rispetto nei confronti dei cittadini». Cosolini ha chiuso attaccando ipotesi alternative, come quella del “ring” che vorrebbe i bus in un senso in corso Italia e nell’altro in via Mazzini. «Mai visto un “ring” - ha detto - formato da due strade parallele: è una contraddizione in termini».
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