Trieste dice addio alla “raccolta Sciarrelli”, sono 69 i quadri che vanno all’asta a Genova
TRIESTE. Carlo Sciarrelli, “architetto del mare” come venne definito nella mostra a lui dedicata dal Comune triestino nell’autunno del 2007, era innanzitutto un apprezzato progettista nautico ma era anche un collezionista di “ship portrait”, ovvero di dipinti che ritraggono navi. La sua raccolta era ritenuta - parliamo di un ambito chiaramente di “nicchia” - tra le più importanti a livello nazionale ed era allestita nella sua abitazione in via del Panorama, laterale di via Commerciale.
Ebbene, 69 quadri, che distillavano la passione artistico-marinara di Sciarrelli, saranno battuti in asta venerdì 13 dicembre, a partire dalle ore 10, presso castello MacKenzie, mura di San Bartolomeo 16, Genova: se ne occupa la casa Cambi. La numerazione, un capitolo specificatamente incentrato sulla collezione, parte da 95 e arriva a 164.
Facendo una somma del tutto orientativa dei prezzi-base indicati nel catalogo, si ottiene una cifra che danza tra i 65 e i 70 mila euro, ovviamente suscettibile di lievitare a colpi di rilanci. Si tratta, nella gran parte, di acquerelli eseguiti nel corso dell’Ottocento, in linea di massima riproducono velieri ma nella collezione già navigano i piroscafi. Scorrono nomi conosciuti soprattutto dagli amateurs del genere: Felice Polli, Giuseppe Proti, Giuseppe Kraus, Domenico Gavarrone ... Ci sono autori inglesi, francesi, addirittura cinesi. Spunta una battaglia di Lissa dipinta da Basi Ivancovich.
Ricapitoliamo: la raccolta Sciarrelli sarà venduta pezzo per pezzo a Genova. Una decisione assunta dalla famiglia che nel primo pomeriggio di ieri, per voce della pronipote Martina Buri, si è trincerata dietro il proprio diritto di disporre liberamente della raccolta: erede di Sciarrelli è la sorella 93enne Luisa.
Negli ambienti triestini, dove il progettista era molto conosciuto, le modalità dell’operazione hanno destato - a dir poco - perplessità. Tra i più convinti interpreti di questo sentiment Furio Princivalli, titolare della casa d’aste Stadion: «Sono amareggiato per questo esito - spiega - sia come amico di Carlo che come professionista del settore. La raccolta Sciarrelli aveva, come importante caratteristica, l’omogeneità tematica: alienarla quadro per quadro significa abbassarne il valore culturale ed economico». «Poi non capisco perché metterla all’asta a Genova - prosegue l’antiquario - e comunque, prima di ricorrere al mercato, avrei sondato la disponibilità delle istituzioni territoriali e l’interesse di altri collezionisti».
Argomento questo ripreso da Guglielmo Danelon, che molto si era impegnato nella mostra e nel relativo catalogo risalenti al 2007, quando Sciarrelli, a un anno dalla morte, venne ricordato al museo del Mare. «Peccato che la collezione rischi la dispersione, proprio quando il Comune si avvia a realizzare un grande museo del Mare al Magazzino 26 - ragiona Danelon - penso che gli “ship portrait” avrebbero potuto avere un loro posto e un loro ruolo nei grandi spazi in via di progettazione. Secondo me, c’è l’interesse pubblico a salvaguardare l’unicità e la fruibilità della raccolta».
Negli ambienti nautici qualcuno ventila l’intervento della Sovrintendenza, che, a proposito di un possibile pubblico interesse, potrebbe vincolare la raccolta di Sciarrelli, bloccandone la vendita. L’assessore alla Cultura, Giorgio Rossi, ha preannunciato un contatto con gli eredi, per valutare i margini d’azione del Comune.
Sciarrelli era nato a Trieste nel 1934 e a Trieste era morto nel 2006. Non era nato sul mare, perché inizialmente, figlio di un ferroviere, aveva a sua volta lavorato nelle Fs. Poi la passione e il talento ne avevano fatto un riuscito autodidatta, che aveva disegnato 140 barche lungo due grandi filoni “archetipici”, quelli dei primi natanti progettati “Anfitrite” e “Aglaja”.
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