Trieste dice addio a Marino Sossi, il sindacalista dei più deboli
TRIESTE Un sindacalista “verace”. Una persona per bene, semplice, che si schierava sempre dalla parte dei più deboli e che spesso, quando parlava di quelli che «non ce la fanno, con la voce roca, si emozionava.
La notizia della morte di Marino Sossi, ieri, ha colpito e commosso trasversalmente il mondo politico e quello sindacale di Trieste. Perché questo settantaduenne discreto dall’incedere lento, con gli occhi vispi, la battuta pronta e il sorriso sotto i baffi, godeva del rispetto e della simpatia di tutti. I suoi interventi in aula tra i banchi della sinistra - era stato eletto nel 2011 con Sel, rimanendo in Consiglio comunale per cinque anni - e prima ancora quelli come storico segretario della Cigl Funzione pubblica venivano sempre ascoltati con rispetto.
Negli ultimi anni, in particolare, Sossi aveva abbracciato la battaglia degli uomini e delle donne che pagano sulla loro pelle lo spietato sistema degli appalti al ribasso.
Diplomato al Nautico, Sossi era stato assunto come impiegato dall’amministrazione comunale. Da pensionato non aveva abbandonato le sue battaglie. Amico sincero, padre affettuoso innamorato della figlia Nina, condivideva l’impegno sindacale con la sua compagna di vita Rossana Giacaz con la quale si era sposato pochi anni fa. «Era un uomo tutto d’un pezzo, un sindacalista duro e puro – commenta commosso Waldy Catalano, amico e compagno di tante battaglie – che non si tirava indietro quando c’era da alzare una voce fuori dal coro. Un coerente, che soffriva per il contatto che la sinistra aveva perso con la gente».
I due amici negli anni hanno condiviso tante esperienze. «Quando negli anni ’70 io sono entrato nella Cigl – ricorda Catalano – lui era già impegnato come delegato. Poi abbiamo vissuto insieme, con entusiasmo, la prima fase di Sel e negli ultimi anni ci eravamo ritrovati nella Lega Nordest della Spi, il sindacato pensionati».
Catalano ricorda di aver visto Sossi pochi giorni prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus. «Quando poi ci siamo risentiti al telefono – spiega – avevo percepito che qualcosa non andava per il verso giusto. Se n’è andata una bella persona» Sensibile ai temi del lavoro e dell’ambiente, Sossi nei cinque anni della giunta Cosolini era stato consigliere di Sel. Alle ultime elezioni comunali, invece, si era candidato a sindaco per la lista civica “Sì - Sinistra per Trieste”. Tanti ieri i messaggi sui social alla notizia della sua morte. «Sinceramente e tenacemente dalla parte dei più deboli. Insomma, un compagno», così l’ex sindaco e oggi consigliere regionale Pd Roberto Cosolini.
«Mi mancherai Marino – il ricordo dell’assessore Carlo Grilli – e mi mancheranno i tuoi ragionamenti antichi, sempre attuali. Mi mancherà la tua vena ironica. Mi mancherà il tuo rispetto per gli avversari, il tuo essere persona, prima ancora che politico. Fai buon viaggio». Un affettuoso messaggio è stato pubblicato anche dal pentastellato Paolo Menis che riportando una frase che sempre gli ribadiva lo storico sindacalista - «Ghe vol sempre le cinque lire de “mona” in scarsela» -ricorda «le tante riflessioni e risate fatte insieme».
«Hai sempre creduto con tenacia in tutte le cose che hai detto e che hai fatto – sottolinea in un altro post il dem Marco Toncelli – anche quando queste, lo sai, non mi trovavano d’accordo, e ci costringevano a lunghe discussioni e litigate. Hai sempre dimostrato coerenza e caparbietà».—
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