Trieste, Di Finizio sull’Ursus sorvegliato da 20 uomini
TRIESTE Una ventina di Vigili del fuoco, per non parlare delle pattuglie della Polizia. Marcello Di Finizio è sorvegliato a vista sia via terra che via mare. Giorno e notte. L’ex titolare della “Voce della luna”, il locale di Barcola andato in fiamme anni fa, è in cima all’Ursus, a un’altezza di 70 metri, da mercoledì sera. E lì intende rimanere a oltranza.
Un’altra protesta eclatante la sua, l’ennesima, dopo le scalate della cupola di San Pietro e dello stesso Ursus (nel 2014 era rimasto appollaiato sul pontone per 80 giorni) per urlare al mondo quelle che ritiene delle vere e proprie ingiustizie: ciò, insomma, che a suo dire avrebbe inciso sulla propria attività imprenditoriale, a cominciare dagli effetti della direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali.
L’ex imprenditore, armato di fischietto, è ben visibile in alto alla gru ormeggiata al Molo IV, con un ombrello rosso e una giacca fluorescente gialla.
«Fischio per ricordare a tutti che c’è un essere umano in carne e ossa in cima a una gru alta più di 70 metri che rischia veramente la vita per veder rispettati gli impegni presi dal sindaco di Trieste Dipiazza per compensare al grave danno che mi è stato arrecato per l’inerzia, l’incompetenza e le furberie della vecchia classe politica nazionale e locale», ha scritto l’ex imprenditore in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook. Un post che, oltre al sindaco, si rivolge anche al prefetto, alle autorità religiose e a giornali e tv.
Nelle ultime ore Di Finizio ha minacciato anche lo sciopero della sete, della fame e del sonno.
I Vigili del fuoco sono presenti per qualsiasi emergenza con mezzi a terra (con attrezzatura speleo alpinistica e imbraghi), una barca con i sommozzatori e una motobarca. Sotto la gru è stato sistemato un enorme materasso “da salto” alimentato con un generatore.
La Polizia invece ha previsto una vigilanza mobile che coinvolge le Volanti, la Squadra Nautica e la Digos. —
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