Trieste. Devastato il gazebo di Fli in via Dante

Preso di mira per la seconda volta in pochi giorni. Si segue la pista politica. Roberto Menia: "Un episodio squallido e triste"

Lasorte Trieste 08/03/08 - PdL - Roberto Menia
Lasorte Trieste 08/03/08 - PdL - Roberto Menia

Si riscalda la campagna elettorale. Per la seconda volta in meno di dieci giorni, ignoti ma ben individuabili vandali hanno devastato durante l’altra notte uno dei gazebo con cui il Fli, il partito fondato da Gianfranco Fini, propone agli elettori il suo programma per le elezioni comunali e provinciali di maggio. Il tendone posto nella centralissima via Dante è stato strappato, le sedie sparse per le vie adiacenti: sono stati rubati alcuni tricolori e prelevati un paio di vessilli del partito.

Stranamente sono stati risparmiati dai vandali i gazebo degli altri formazioni posti nella stessa via. All’angolo della vie Dante e Genova gli “incursori” notturni non hanno infatti nemmeno sfiorato quello della Lista Dipiazza. Stessa indifferenza hanno dimostrato per il gazebo eretto dagli attivisti del partito di Silvio Berlusconi a un paio di metri di distanza dalla statua del poeta Umberto Saba. Risparmiata anche l’analoga struttura elettorale posta dalla Lista Antonione sempre in via Dante, al limite con Corso Italia. Tutti i tendoni sono identici per dimensioni, costruzione e colore e le diverse formazioni politiche li hanno affittati dalla ditta “Rovinelli”.

L’episodio vandalico è stato scoperto ieri di prima mattina da Antonio Lippolis, capogruppo del Fli in Consiglio comunale. Poco dopo si è presentato negli uffici della Digos e ha sporto denuncia per danneggiamento e furto.

L’area di via Dante in cui sono schierati i gazebo è coperta dagli obiettivi di alcune telecamere. Quanto vi è stato registrato durante la notte dovrebbe essere utile all’identificazione dei responsabili di un gesto che rappresenta un tentativo di intorbidare la campagna elettorale appena avviata.

«Non sospettiamo di nessuno ma poniamo agli elettori una domanda: chi può avercela con noi del Fli in questo momento?» La domanda, retorica peraltro, è stata posta dallo stesso capogruppo in Consiglio comunale. Più articolata la dichiarazione di Roberto Menia, leader triestino dei finiani. «Non avremmo mai pensato nel 2011 di dover commentare un episodio squallido e triste come la devastazione del nostro gazebo di via Dante. È il secondo episodio di questo genere in pochi gironi. Si tratta di intimidazioni che pensavamo aver relegato al peggiore album dei ricordi, quando atti analoghi venivano compiuti contro la Destra allora esclusa ma libera e coraggiosa. Nessuna paura nei confronti delle novità rappresentata dal Fli nell’ammuffito sistema politico nazionale ma anche triestino può giustificare aggressioni, danneggiamenti e atti di violenza».

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