Trieste, Del Punta fuori dal cda dell’Itis
La giornata è stata lunga, molto lunga, come quando si aspetta la fumata bianca dai tetti del Vaticano. Ieri scadeva l’ultimo termine per fare l’ultima scelta sul consiglio di amministrazione dell’Itis. E il sindaco Roberto Cosolini, che per via di quello statuto deve dire l’ultima parola anche sui candidati proposti dall’opposizione, è stato strattonato, inseguito, braccato, pregato, “stoppato” e supplicato in ogni modo, sembra, e fino a tarda sera, dai “supporter” forzisti e non di Raffaella Del Punta, l’avvocato “camberiano” già consigliere comunale, presidente uscente dell’istituto di via Pascoli, in lizza fino al “rush” finale con Franco Russo, il dirigente dell’Inps candidato dal Movimento 5 Stelle.
È finita che Cosolini ha scelto proprio Franco Russo. Che andrà in Cda assieme ai consiglieri già espressi come voce della maggioranza comunale, Erica Mastrociani (la presidente Pd-cattolica delle Acli, in odore di presidenza), e Fabio Fonda, il cardiologo ex primario al Burlo Garofolo, già Lista Illy, già nel comitato “Per Trieste metropolitana”, indicato da Trieste cambia, Cittadini-libertà civica e Italia dei valori. La squadra si completerà con l’ufficializzazione del membro indicato dall’Azienda sanitaria, al posto dell’uscente Marco Braida (dell’ufficio di staff della Direzione generale) dovrebbe entrare una Pd di ferro, Maila Mislej, stimata responsabile dei Servizi infermieristici di tutta l’Azienda sanitaria.
Stretto al muro, Cosolini si è smarcato una prima volta diplomaticamente, e una seconda e definitiva tecnicamente. Sembra abbia offerto ai forzisti di trovare alleanze, su quella candidatura. Ne avrebbe preso atto. Non si sono trovate. «Posto che sono scelte, nel campo dell’opposizione, che io non avrei nessuna intenzione di fare se non dovessi - commenta infine il sindaco -, perché fare l’arbitro delle opposizioni non è il mio mestiere, ho deciso da ultimo per il rinnovamento. Visto che tutto il Cda veniva rinnovato, allora: tutto. Ho la massima stima per Del Punta e il suo lavoro, ma ho fatto anche un’altra considerazione. Tra ruolo di consigliere, poi vicepresidente, e presidente, è nel governo dell’Itis da 7 anni. Rinominata, avrebbe raggiunto gli 11 anni consecutivi. Eppoi non è rituale che un presidente torni a fare il consigliere... Ma qualsiasi scelta avessi fatto, sarebbe nate polemiche, è inevitabile: questi però sono problemi dell’opposizione».
L’Itis cura gli anziani, ma sui suoi organi di governo si scatena sempre la “bagarre”. Nel 2009 quando Del Punta fu eletta presidente si ricorda l’ingresso di Roberto De Gioia (Lega) sicuro di avere in tasca la vicepresidenza, per accordo politico: «Avrei preferito l’Ater, almeno ne so qualcosa, ma intanto...». Uscì senza incarichi di sorta. Adesso il nuovo Cda così faticosamente “sposato” dovrà scegliere il numero uno e il numero due, vedremo con quante tortuosità.
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