Trieste, dall’apertura serale al bar sul tetto: rinasce il Mercato coperto
TRIESTE Il paragone con Valencia è forse azzardato, ma il progetto che ha in mente il Comune punta in alto. Il Mercato coperto di via Carducci, che proprio quest’anno festeggia gli ottant’anni di attività, si prepara a una svolta: nuovi negozi, utilizzo degli spazi in disuso, bar, angoli per la ristorazione e apertura al pubblico della grande terrazza sul tetto, quella che si affaccia su largo Barriera, per mostre, aperitivi e serate di musica.
Uno scorcio davvero eccezionale su uno dei quartieri più popolari di Trieste che nessuno, finora, aveva mai pensato di restituire ai cittadini. Il percorso di rilancio, annuncia l’assessore Lorenzo Giorgi, comincia già in autunno: «Questo posto, purtroppo, è stato a lungo abbandonato dall’amministrazione precedente. Noi vogliamo valorizzarlo. Perché è il cuore della città, è storia e tradizione».
L’ipotesi di rivitalizzare la struttura, che attualmente ospita i banconi di frutta e verdura delle “venderigole”, qualche negozio di abbigliamento al piano superiore e poco più, era stata ventilata dallo stesso sindaco Roberto Dipiazza durante la campagna elettorale nel corso di una visita.
Giorgi ha preso subito la palla al balzo e, da quando è stato nominato assessore al Commercio, ha fatto vari sopralluoghi per studiare il da farsi: «Sono venuto qua già sette volte in meno di due mesi, probabilmente più di quanto si son visti quelli della giunta Cosolini in cinque anni. Ho parlato con i commercianti, ho sentito le loro ragioni, ho visto personalmente cosa non va e adesso, assieme ai tecnici e ai dirigenti degli uffici, sto elaborando un piano».
Il primo passo? Consegnare i negozietti abbandonati del piano superiore (metà è letteralmente vuoto) a chi intende investire in attività commerciali. «Costano 90 euro al mese, cioè 3 euro al giorno, penso che sia una somma molto conveniente. Mi rivolgo soprattutto alle persone che hanno perso il posto di lavoro in questi anni di crisi: questa potrebbe essere un’occasione occupazionale, un modo per ripartire. Oppure agli artigiani in cerca di uno spazio conveniente o a giovani che vogliono mettersi in proprio. Le possibilità sono molteplici» afferma Giorgi.
Alcune aree del piano superiore saranno riservate alla ristorazione, come l’ex pescheria ad esempio. «I locali e i bar fungeranno da richiamo per i clienti - sottolinea l’assessore - e, se la gente ricomincia a ripopolare anche questa parte, semplicemente per andare a prendere un caffè o bere un bicchiere, ne beneficeranno anche i futuri commercianti che intendono venire qua. Ripeto, l’unica possibilità per rivitalizzare il Mercato coperto è portarci la ristorazione, la musica, i locali che attraggono persone e fanno muovere un po’ tutto».
L’obiettivo, dunque, è incrementare l’offerta e la redditività del sito nel suo insieme, trasformarlo da una struttura ormai poco frequentata a un vero e proprio punto di riferimento per la città. «Pensiamo al mercato di Valencia, al suo valore turistico...» riflette Giorgi.
Ma la vera novità sta sopra: quell’enorme terrazza tra i tetti delle case intorno. Sono oltre 500 metri quadrati che si schiudono su via Carducci e tutta largo Barriera, fino a piazza Garibaldi. Suggestivo, non c’è dubbio. Il Comune intende impiegare l’intera superficie per mostre, aperitivi e momenti di intrattenimento musicale.
«Naturalmente senza disturbare chi abita nei paraggi - avverte l’assessore al Commercio - possiamo quindi immaginare il posto, in futuro, un po’ come la terrazza del Revoltella e del Salone degli incanti». In questo periodo il Comune sta valutando l’abitabilità strutturale. «L’area, così bella, non è stata mai usata, quindi serve anche un collaudo - precisa - se tutto filerà liscio lo spazio sarà disponibile al pubblico».
È previsto, ancora, anche un allungamento dell’orario di apertura di tutto il mercato, attualmente operativo dalle otto fino alle cinque del pomeriggio, pure nella fascia serale. Il pianterreno, infine, sarà dotato di un zona ludica per i bambini, mentre la zona che un tempo era occupata dalle fioraie, quella ad “anfiteatro” oggi in disuso, ospiterà mostre, esposizioni di prodotti dell’artigianato locale e concerti: «Faremo un calendario di manifestazioni culturali - assicura l’assessore - affinché tutto il mercato possa venire utilizzato dai triestini».
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