Trieste, dall’acquedotto ai turisti la “doppia vita” della torre FOTO

E' fondamentale per il sistema idrico ma il sindaco di Duino propone di inserirla in un percorso di “vedette” costiere
La torre piezometrica di Sistiana (foto Lasorte)
La torre piezometrica di Sistiana (foto Lasorte)

TRIESTE È la “torre dell’acqua”. Un elemento fondamentale del sistema di rifornimento idrico di Trieste perché funge da equilibratore della conduttura che da Sistiana raggiunge la città, attraversando il Carso, e che, assieme a quella sottomarina appoggiata sui fondali del golfo, permette di portare ai triestini 50 milioni di metri cubi d’acqua.

Ma, da quando qualcuno ha proposto di valorizzare i resti di un’antica casa dell’epoca romana scoperta anni fa in quei paraggi, la torre piezometrica dell’AcegasApsAmga di Sistiana si candida a diventare anche elemento di richiamo turistico.

«Lungo la dorsale sopra la strada costiera – spiega il sindaco di Duino Aurisina, Vladimir Kukanja nel cui territorio sorge la torre – esistono numerose vedette e altrettanti punti dai quali si può godere di una magnifica visuale sul mare. La torre piezometrica potrebbe essere inserita all’interno di un percorso di grande valore turistico».

Inaugurata il 28 ottobre del 1929, la torre rappresenta un importante tassello della storia dell’AcegasApsAmga e una significativa traccia nello sviluppo delle infrastrutture della città. All’epoca della progettazione, a metà degli anni Venti, l’amministrazione cittadina si propose di dare alla città un approvvigionamento idrico sicuro, copioso e qualitativamente eccellente. La soluzione fu individuata nell’intercettazione del Timavo in prossimità della sua foce e nel convogliamento delle sue acque in direzione della città attraverso una tubazione che seguisse il percorso della strada costiera.

Trieste: l’agonia della torre tra il mare e il Carso FOTO
La vedetta Liburnia

Perno dell’impianto è proprio la torre piezometrica, che ne costituisce la parte più visibile: chiunque punti lo sguardo verso la parete carsica, percorrendo il primo tratto della costiera partendo da Sistiana, la può ammirare.

Il suo compito attuale è di provvedere alla compensazione e alla regolazione della pressione dell’acqua all’interno della condotta che ha un diametro di 900 millimetri e alimenta l’intera città. La torre fu sopraelevata nel 1952 per le aumentate esigenze della popolazione.

Una decina di anni fa fu anche sottoposta a un importante lavoro di ristrutturazione, eseguito dalla Petra srl di Aurisina, che si avvalse per le forniture dei materiali della Harpo spa, perché presentava fenomeni di degrado, tipici delle strutture in calcestruzzo esposte alle intemperie e all’acqua marina. Furono ripristinati i calcestruzzi, completando l’opera con i trattamenti che bloccano la corrosione del ferro d’armatura, rifatti gli intonaci e le tinteggiature, sostituiti i serramenti esterni e rifatto il manto di copertura in coppi. Complessivamente la spesa fu di 150mila euro.

Già in quell’occasione, oltre a ribadirne l’importante funzione tecnica, per la torre piezometrica, restituita al suo aspetto originario, si parlò di possibile funzione di richiamo turistico. Le mura dell’antica villa romana rappresentano un elemento di notevole interesse storico, ma la torre piezometrica di Sistiana offre anche altri spunti: sia l’ingresso in pietra, sul quale è scolpita la scritta “A C” (acquedotto comunale) e l’alabarda simbolo di Trieste, sia il bugnato che circonda i primi metri della torre, che sono quelli originali realizzati nel 1929, meritano un’attenta osservazione. Dopo la proposta di rilanciare, sul piano turistico, la torre piezometrica di Aurisina, già trasformata una trentina di anni fa in vedetta Liburnia, ecco che anche quella di Sistiana torna alla ribalta sotto questo profilo.

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