Trieste, dal Carciotti al Pitteri. Raffica di perle in vendita

TRIESTE Da piazza Unità al Viale. Dalle Rive a via San Nicolò. Sono incastonati negli angoli più prestigiosi della città i tanti palazzi-gioiello messi sul mercato e in attesa di essere rilevati da danarosi investitori. Mai come in questo momento, infatti, Trieste offre a chi è in cerca di affari soluzioni immobiliari de luxe. Soluzioni che stanno facendo gola a società austriache, russe, tedesche, venete e lombarde, oltre che a fondi di investimento e a un paio di imprenditori locali. Molti di loro hanno già manifestato interesse e avanzato proposte, di fatto rubando la scena ai costruttori, un tempo vero protagonisti del mercato immobiliare.

Nel cuore della città, a qualche decina di metri di distanza, sono in vendita sia palazzo Pitteri in piazza dell’Unità - ex proprietà Allianz ora confluita nel fondo Alloro di BNP Paribas Reim SGR p.A -, sia palazzo Dreher, ex palazzo della Borsa di via San Nicolò di proprietà della Camera di Commercio della Venezia Giulia. Due gioielli ai quali si affianca un altro pezzo da novanta: il neoclassico Carciotti per il quale il Comune sta preparando il bando di gara con una base d'asta che dovrebbe aggirasi intorno ai 21 milioni di euro. Il 2018 potrebbe essere l’anno della svolta per lo splendido palazzo lungo il canale che, nelle intenzioni di alcuni potenziali acquirenti, dovrebbe diventare uno degli alberghi più lussuosi della regione con annessa sala per congressi e fori commerciali.
Proseguono le trattative anche per l'acquisizione del palazzo della Ferrovie dello Stato di piazza Vittorio Veneto. L'edificio che occupa un intero stabile, è sul mercato dal 2008 a 12 milioni di euro. Fino ad oggi, malgrado i tentativi di vendita all'asta, nessuno aveva di mostrato interesse. Da pochi mesi però anche per quell’enorme complesso la situazione pare vicina alla svolta grazie alle attenzioni di un acquirente austriaco.
Il fondo Alloro propone poi in centro città altri interi edifici. Come quelli di via Diaz 6, via della Geppa 8 e via Coroneo 5. Quest'ultimo sta per essere liberato dagli inquilini. «Lasciando da parte i gioielli, i palazzi prestigiosi con un valore storico e una pozione unica, - spiega Stefano Nursi, presidente provinciale di Fiaip - un edificio se si trova nel centro di Trieste e necessità di una completa riqualificazione viene messo in vendita indicativamente a 1.000-1.300 euro al metto quadrato. Servono poi dagli 800 ai 1000 euro al mq per ristrutturarlo e viene rimesso sul mercato a 2.500-3mila euro». Il presidente spiega che «i fondi di investimento che stanno monitorando il mercato triestino cercano prevalentemente immobili a reddito che garantiscano una rendita minima annua del 7-9%».
Risultano sul mercato anche lo stabile di via San Maurizio 1 che si affaccia su Largo Barriera, e quello di via Rittmeyer 12 proposto a un milione e mezzo di euro. In vendita pure l'ex sede Inail di via Fabio Severo.
Per 11 milioni di euro è rilevabile anche l'immobile da 10 piani, più due interrati, tra via Giulia e via Bonomo. Per quel palazzo sopra al centro commerciale Il Giulia che ospitava uffici della Telecom, il Comune ha già approvato il cambio di destinazione d'uso in struttura alberghiero ricettiva ma potrebbe risultare appetibile anche per chi vuole realizzare un'importante struttura per anziani o appartamenti residenziali con parcheggio.
A due passi dal Teatro Rossetti, in viale XX Settembre 89, per 2 milioni e 550 mila euro è in vendita anche uno stabile da 5 piani. Per rilevare la maggior parte di questi immobili servono svariati milioni ma ci sono anche piccole realtà cielo-terra, come ad esempio quella di via Felice Venezian 26, dove rilevare 5 piani da restaurare completamente costa 500 mila euro. «Fino a qualche anno fa non c'era vivacità in questo tipo di mercato - valuta Giorgio Calcara, membro del direttivo Fiaip -. Acquistare e rivendere non era conveniente mentre oggi con la possibilità di convertire questi palazzi in strutture turistico- ricettive l'interesse si è risvegliato».
«A scopo residenziale sono richiesti palazzi nella zona che da via Carducci si spinge fino alle Rive, - precisa Calcara -, ma c'è interesse fuori dal cuore della città anche per edifici da convertire in strutture polifunzionali».
Edifici che per anni sono rimasti chiusi, diventati fatiscenti e poco adatti alla convivenza con la bellezza e la maestosità di altri palazzi del centro, negli ultimi anni sono stati venduti. È il caso dello stabile di via Dante all'angolo con via Mazzini che a breve godrà di una completa riqualificazione. Oppure dell'ex agenzia Unicredit di via Ginnastica, dello stabile nascosto per anni dalle impalcature in via Machiavelli o dell’immobile di via San Francesco un tempo sede della Poliambulanza San Francesco.
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