Trieste dà l'addio a Gabrielli, ex presidente degli Istriani
È scomparso l’altro ieri Italo Gabrielli, storica figura storica dell'Unione degli Istriani, di cui fu presidente dal 1976 al 1981. La stessa Unione nel 2011 gli conferì il Vessillo della Libera provincia in esilio, il massimo riconoscimento dell'associazione.
Tra una ventina di giorni, esattamente il 26 gennaio, Gabrielli avrebbe compiuto 97 anni. Nato da famiglia di irredentisti a Pirano d’Istria, conseguì la maturità classica a Capodistria e successivamente vinse il concorso nazionale per l’ammissione alla classe di Scienze della Regia scuola normale superiore di Pisa e si iscrisse al corso di Fisica. Fu chiamato alle armi nel gennaio del 1941. L’armistizio dell’8 settembre 1943 lo sorprese a Montenero d’Idria, da dove ritornò fortunosamente a casa.
Nel 1945 sostenne a Pisa gli ultimi esami, poi si trasferì da alcuni parenti a Trieste, per evitare l’arruolamento nell’esercito jugoslavo. Era l’inizio del suo esilio, che pensava provvisorio. A Trieste fu raggiunto dalla famiglia.
Laureato alla Normale a Pisa nel marzo 1946, fu nominato assistente incaricato all’Istituto di Fisica della neonata Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trieste, dove insegnò come professore associato fino al 1991. Fece ricerche all’Istituto nazionale di Roma del Cnr, al Cern di Ginevra, in California, e scrisse un’ottantina di pubblicazioni su riviste internazionali. Nel 1958 sposò Alma Cosulich, da cui ebbe quattro figli: Marco, oggi presidente del Consiglio comunale di Trieste, Paola, Francesco e Piero.
Come esule da Pirano seguì attentamente le vicende della sua terra e si prodigò per difenderla. Nell’autunno del 1954 fu tra i fondatori dell’Unione degli Istriani, operando attivamente contro la ratifica e le conseguenze del Trattato di Osimo. Fu consigliere comunale della Lista per Trieste dal 1982 al 1988. Nel maggio del 1988, fondò con altri il “Gruppo Memorandum 88” di esuli, per continuare a chiedere alle autorità italiane, europee e mondiali il ripristino della giustizia violata.
Nel 1983 fu tra i promotori della visita dei profughi istriani a Papa Giovanni Paolo II. Partecipò nel 2006 alla manifestazione, organizzata dall’Unione degli istriani, davanti alla sede dell’Europarlamento di Strasburgo per sensibilizzare i parlamentari europei sui diritti violati a danno degli esuli istriani, fiumani e dalmati.
«Ringrazio Dio - ha detto il figlio Marco - per tutto ciò che mio padre ha insegnato a me e ai miei fratelli e per avercelo lasciato in vita così a lungo».
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