Trieste, crac o salvezza: Marina San Giusto in bilico

Il d-day slitta al 28 dicembre. Ancora qualche giorno per decidere le sorti della Marina San Giusto
Il Marina San Giusto
Il Marina San Giusto

Ancora qualche giorno per decidere le sorti della Marina San Giusto. Il limite per il versamento di 1 milione di euro, che avrebbe sancito il salvataggio o il fallimento della società, era stato fissata a ieri, un termine poi spostato a lunedì 28 dicembre. È in quella data che i soci sottoscriveranno l’impegno a sborsare la somma necessaria a coprire i debiti. Cifra che, da quanto si è saputo, sarà erogata concretamente nei giorni immediatamente successivi. Nessun commento da parte del presidente Paolo Zelco, che prima di esprimersi attende il consiglio di amministrazione programmato per il 29 dicembre. Il prestigioso yacht club, punto di riferimento del turismo nautico triestino, naviga in acque burrascose. Il milione di euro sulle spalle degli azionisti è l’ultima operazione possibile per evitare il crac, l’avvio della procedura fallimentare degli amministratori. Non ci sono altre vie d’uscita: o il versamento o il baratro, come emerge dal verbale dello scorso 16 novembre, deliberato al termine dell’assemblea della società per azioni San Giusto sea center. Nel documento, esattamente al punto 5, viene precisato che «la mancata sottoscrizione con relativo versamento di un importo sufficiente a tacitare i debiti scaduti alla data del 23 dicembre 2015, il cui ammontare complessivo rientrerebbe comunque nei limiti dell’importo dell’aumento proposto, farebbe venir meno l’equilibrio finanziario necessario al puntuale assolvimento degli impegni assunti dalla società e di conseguenza la continuità aziendale della stessa». Inoltre, si aggiunge, «in tal caso l’organo amministrativo sarà tenuto ad attivarsi ai sensi dell’articolo 14 della Legge fallimentare depositando presso il Tribunale competente istanza di fallimento in proprio della società, non ritenendo attuabile altra attività, anche di natura preconcorsuale». Un passaggio chiaro, che non lascia spazio a dubbi. Sempre lo scorso 16 novembre l’assemblea aveva dato anche il via libera all’ aumento di 1 milione di euro del capitale sociale, che dovrà passare dagli attuali 3 milioni 272 mila euro a 4 milioni 272 mila euro. Per raggiungerlo sarà necessaria l’emissione di un massimo di 20 mila nuove azioni ordinarie di 50 euro ciascuna. Sono 33 gli azionisti, con la maggioranza del pacchetto in mano al presidente Zelco e all’imprenditore Massimo Corbella. Sono 214, complessivamente, i posti barca (escluso il settore riservato ai megayacht), altrettanti i proprietari delle imbarcazioni ormeggiate. Il versamento da 1 milione di euro è di fatto la terza iniezione di capitali che si sta rendendo necessaria a seguito di un debito di circa 4 milioni e mezzo di euro contratto con le banche soprattutto per realizzare una diga, indispensabile per fronteggiare le mareggiate come quella del 2003 e del 2008 che avevano causato gravi danni alle strutture e a numerose imbarcazioni.

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