Trieste, Cosolini vince le primarie Pd con il 65%. «E ora facciamo il bis»

Il sindaco batte Francesco Russo che lo chiama subito assicurandogli appoggio. «Sono emozionato e felice. Ancor più legittimata la mia ricandidatura»
Roberto Cosolini festeggia la vittoria alle primarie al Caffè San Marco
Roberto Cosolini festeggia la vittoria alle primarie al Caffè San Marco

TRIESTE Roberto Cosolini stravince le primarie del centrosinistra. Sarà lui, il primo cittadino a fine mandato, il candidato sindaco della coalizione alle elezioni amministrative di giugno. Netto l’esito delle primarie triestine, celebrate ieri, nella prima domenica di marzo, con in campo da una parte Cosolini e dall’altra il senatore Francesco Russo, l’uomo che ha provato a incrinare le certezze locali del Partito democratico quando i giochi erano per (quasi) tutti già ampiamente chiusi.

La consultazione di ieri ha segnato un netto passo avanti in termini di partecipazione rispetto alla competizione del 2010, quando alle urne si presentarono in 4.382: appuntamento che sancì il successo di Cosolini - poi eletto sindaco al ballottaggio su Roberto Antonione nel maggio 2011 - sui rivali Marino Andolina e Alessandro Metz. Alle quattordici sedi di voto stavolta si sono espressi in 6.864. Il dato finale del 2010 era già stato abbondantemente superato alle 18, con 5.501 votanti.

Primarie Pd, a Trieste ha vinto Cosolini LA DIRETTA WEB - VIDEO e FOTO
Roberto Cosolini e Francesco Russo ai rispettivi seggi (foto Lasorte)

Va aggiunto anche, di contro, che l’obiettivo novemila indicato nelle scorse settimane dai duellanti è rimasto decisamente lontano.

L’ufficialità del trionfo di Cosolini è giunta a tarda sera, ma la certezza del risultato si è avuta ben presto, nella prima ora post chiusura delle urne grazie alle proiezioni che davano Cosolini al 65% circa e Russo al 35%: poi le percentuali diffuse dal Pd sono state in effetti rispettivamente del 65,02% (4.407 preferenze) e del 34,98% (2.392). Non a caso, preso atto della sconfitta, il senatore ha subito telefonato al sindaco per complimentarsi e confermargli il suo appoggio leale nella campagna elettorale che adesso può partire davvero.

«Sono felice ed emozionato per la grande partecipazione a queste primarie - il primo commento di Roberto Cosolini -, hanno votato quasi settemila persone e per questi tempi è un ottimo risultato. Un risultato che legittima ulteriormente la mia candidatura, evidentemente gli elettori di centrosinistra giudicano positivamente il lavoro svolto in questi anni e hanno fiducia nei nostri progetti.

Sono state settimane intense da cui voglio trarre la spinta a continuare nello stesso modo a raccontare in maniera incisiva quanto abbiamo fatto. Grazie a Francesco Russo per l’immediata telefonata e per la sua disponibilità a lavorare assieme, su cui non avevo dubbi. Condivido la sua riflessione sul fatto che c’è stato un gap fra risultati dell’amministrazione e comunicazione degli stessi alla cittadinanza».

Questo il post pubblicato da Cosolini su Facebook:

Grazie! Ai 6864 cittadini che hanno partecipato: ora andiamo avanti assieme per questa nostra bellissima città!...

Pubblicato da Roberto Cosolini su Domenica 6 marzo 2016

Da oggi, gli avversari sono altri: principalmente Roberto Dipiazza e il centrodestra e Paolo Menis e il MoVimento 5 Stelle. In palio, la poltrona di sindaco. «La sfida è quella del centrosinistra unito - scalpita Cosolini -. Tutti assieme, lo dico anche pensando ai molti giovani che hanno condiviso il percorso di Russo. Si lavora convintamente per il bis, ho sempre detto che le elezioni importanti sono quelle di giugno. Grazie ai triestini - conclude il sindaco -, li ho sentiti molto vicini in questi giorni, mi hanno trasmesso la loro stima e il risultato di oggi (ieri, ndr) ne è la conferma». Per il vittorioso Cosolini, nella nottata, l’abbraccio del partito, della sua giunta e degli alleati nella sede del Pd e quello dei sostenitori al Caffè San Marco.

Vanno in archivio tre settimane di confronto serrato, a tratti teso. E dire che un mese fa, il 6 febbraio scorso, Roberto Cosolini aveva presentato la coalizione di centrosinistra (Pd, Sel, Trieste cambia, Cittadini e Slovenska Skupnost) a sostegno della sua candidatura alla conferma da sindaco. Nemmeno una settimana dopo, durante la direzione provinciale Pd del 12 febbraio, ecco accadere l’impronosticabile: il senatore Francesco Russo prova il grande ribaltone, snocciola i dati di un sondaggio da lui stesso commissionato e che boccia l’amministrazione comunale uscente.

Russo: «Da solo ho preso un terzo dei voti»
Francesco Russo vota alle primarie (Lasorte)

È il preludio al lancio della sfida: «Gli elettori chiedono un cambiamento forte. Discontinuità. Che si ascolti la loro insofferenza, razionale o irrazionale che sia. E che non si faccia finta di niente scrollando le spalle». Il giorno dopo, una conferenza stampa in cui il senatore illustra le sue ragioni: «Ho deciso di chiedere le primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra a Trieste. Io ci sono. Mi candido. Non mi nascondo, sono pronto a mettermi a disposizione per la mia città». E ancora sul sondaggio: «I numeri parlano chiaro. Questo centrosinistra si schianta». Un tentativo di stravolgere le gerarchie del Pd locale e non solo, puntando a sconfiggere Cosolini ma anche, indirettamente, la governatrice Debora Serracchiani e il capogruppo triestino del Pd alla Camera Ettore Rosato. Il sindaco uscente, però, non si arrocca e accetta di mettersi in gioco. Per rispondere usa Twitter: «Ringrazio Pd, coalizione, lavoro avanti per Trieste ma certo non mi tiro indietro a primarie con Russo #avantitutta».

Da quel momento inizia la partita, con le primarie che la coalizione fissa per il 6 marzo (ieri appunto). Russo contesta la conferma dei due euro per parteciparvi e chiede che la consultazione sia gratuita. Il Pd risponde picche. Schermaglie. La campagna tra dem vive settimane di fuoco, con il senatore a lanciare ogni giorno un nuovo tema sempre tarato sul suo cavallo di battaglia, la città metropolitana, e il sindaco a ribattere presentando i risultati del quinquennio a palazzo Cheba e i progetti, continuando nell’opera quotidiana e rivendicando la sdemanializzazione del Porto vecchio come risultato di un gioco di squadra. Ora, tutto questo è il passato. E Cosolini può pensare alla vera campagna elettorale, quella verso il voto di giugno.

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