Trieste, corsa a tre per il “chiosco” del molo Audace

L’edificio sulle rive ha pochi metri quadrati ma ambìti: in lizza l’uscente Navigazione Stoini, la Bee e a sorpresa la navalmeccanica Cartubi che vuole farci un bar-tabaccheria
Silvano Trieste 2020-01-28 La casetta alla radice del Molo Audace
Silvano Trieste 2020-01-28 La casetta alla radice del Molo Audace

TRIESTE Sarà la battaglia dell’Audace fra tre contendenti, per la conquista di un piccolo parallelepipedo in travertino. Impossibile non notarlo, perchè è l’unico edificio sulle Rive dalla parte del mare, tra l’ex Idroscalo e la Marittima. Una sorta di chiosco, alla radice del glorioso Molo Audace (già San Carlo). Una specie di mini-compendio di storia patria, che sulle pareti esterne ospita alcune lapidi a ricordare il primo volo Trieste-Torino, l’Umberto Saba ispirato dal molo, tre aviatori caduti nell’ultima parte del secondo conflitto. Pochi metri quadrati rientranti nella disponibilità dell’Autorità portuale, che ne dispone la concessione.

Concessione che è scaduta il 31 dicembre, pertanto gli uffici dell’amministrazione portuale si sono mossi già in ottobre per sollecitare la presentazione delle domande. Tra il 29 e il 31 dello stesso mese l’Autorità ha ricevuto ben tre “candidature” alla conduzione del chiosco: ha iniziato la Navigazione Stoini, gestore uscente domiciliato proprio nel piccolo edificio, che è stata poi seguita dalla Bee srl e dalla Cartubi.

Il presidente Zeno D’Agostino ha disposto che le domande di Bee e Cartubi vengano depositate al settore demanio dell’Autorità, in modo che eventuali interessati facciano pervenire entro giovedì 13 febbraio osservazioni a tutela dei loro diritti. Se nessuno si sarà fatto vivo, l’Autorità andrà avanti con il procedimento di comparazione previsto dall’art. 37 del Codice di navigazione.

Stoini provvede a un servizio di motobarche e sulla concessione alla radice dell’Audace ha già duellato lo scorso anno con la Bee, come si rileva dal sito dell’Autorità. Da parte sua Bee, che fa riferimento alla famiglia Romich gerente del buffet Borsa davanti a Pepi s’ciavo, è intenzionata ad adibire per un anno la contesa struttura a un utilizzo combinato di bar e infopoint, come già proposto la volta scorsa, anche se allora la richiesta era di durata quadriennale.

Ed ecco il terzo incomodo. Forse la domanda più originale, perchè presentata da un’impresa navalmeccanica come Cartubi, che ha sede nell’ex Arsenale in via von Bruck. A D’Agostino il leader dell’azienda Mauro Franco chiede la concessione di un anno per fare dell’ambito chiosco un ufficio e un bar-tabaccheria «per la somministrazione di cibo e bevande agli ospiti, visitatori o partner commerciali».

Il piccolo edificio ha sempre avuto ammiratori. Per raccontarne di uno, quando correva il 2012 e sindaco era Roberto Cosolini, Roberto Di Gioia, all’epoca consigliere comunale della Lega, ne aveva contestato il sotto-utilizzo e aveva rilanciato l’idea di un infopoint. Cosolini gli rispose che il Comune l’infopoint lo avrebbe realizzato in piazza Unità. —


 

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