Trieste, consegnava pizze e droga per il suo datore di lavoro: in carcere gestore di una pizzeria

Il traffico di stupefacenti scoperto dalla Polizia locale dopo l'arresto, un mese fa, del portapizze-spacciatore 19enne. Il titolare del locale, un veneto di 35 anni, sorpreso con 70 grammi di eroina purissima
Una pizza in una foto repertorio
Una pizza in una foto repertorio

TRIESTE La polizia locale di Trieste ha scoperto un traffico di droga che girava attorno a una pizzeria triestina di cui, però, non è stato ancora fatto il nome.

Tutto è nato dall'arresto di due spacciatori 19enni, L.B. e A.R.I.V., che un mese fa aveva messo fine a un largo giro di droga proveniente dal Veneto.

Gli investigatori hanno spostato l’attenzione sul giro dei due ragazzi arrestati, in particolare quello di A.R.I.V. Il giovane saltuariamente consegnava pizze a domicilio per conto di una pizzeria triestina: si è scoperto che l’attività mascherava un traffico ben più redditizio proprio a favore di uno dei soci proprietari del pubblico esercizio, il 35enne R.M.

Nei giorni scorsi la Polizia Locale ha sorpreso l’uomo in campo San Giacomo con 70 grammi di purissima eroina (sufficiente per confezionare circa 280 dosi), arrivata probabilmente dal Veneto, regione di residenza del pizzaiolo, e destinata al mercato locale.

Al momento dell’arresto, l’uomo era in compagnia del vicentino R.N., 29 anni, cameriere nella stessa pizzeria: con sé aveva qualche dose di eroina ma, nel suo caso, ci saranno conseguenze solo di carattere amministrativo.

Il socio proprietario della pizzeria, invece, è stato rinchiuso in carcere: oltre al notevole quantitativo di droga addosso, nel suo appartamento sono state trovate anche alcune confezioni di metadone con le etichette abrase.

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