Trieste, condannato il ladro delle pescherie

Un anno e dieci mesi di reclusione per un bulgaro di 67 anni senza fissa dimora. L’uomo colpiva soprattutto da “Grassilli”
sterle trieste 07 01 09 pescheria grassilli
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TRIESTE L’hanno soprannominato «il ladro delle pescherie». Ma lui, nel mirino, aveva soprattutto “Grassilli” di via Carducci. Era lì che si confondeva tra i clienti infilando le mani nelle borsette per rubare. Il cleptomane, un bulgaro senza fissa dimora di sessantasette anni, è stato pizzicato nei mesi scorsi grazie a un’accurata indagine della Polizia locale.

La condanna invece è fresca, di questi giorni: un anno e dieci mesi di reclusione, oltre a una multa di 700 euro, le spese processuali e quelle di mantenimento in carcere. Lo ha stabilito il gup Guido Patriarchi in rito abbreviato.

Rusenov Todor, questo il nome dell’uomo, formalmente era un incensurato. Ma tutto fa pensare che avesse non poca dimestichezza in un certo genere di reati. E ora si trova in carcere a Trieste. Il primo furto accertato, finito negli atti giudiziari, risale allo scorso 17 giugno. Il bulgaro, fingendosi un acquirente della pescheria, si era avvicinato a una donna che teneva in braccio una bambina e che stava osservando il bancone di pesci. È stato un attimo. La signora si è accorta di essere senza portafoglio, bancomat, carte di credito e documenti, quando si è avvicinata alla cassa per pagare.

Ma il ladruncolo è stato presto riconosciuto dagli agenti della municipale che avevano chiesto di visionare le immagini delle telecamere installate nel punto vendita di via Carducci. L’uomo, evidentemente, era già sotto controllo da tempo.

La polizia locale non perde tempo e si mette subito sulle tracce del bulgaro, pedinandolo fin dal centro di accoglienza di via Udine, dove l’uomo si recava abitualmente come tanti senza tetto che chiedono aiuto alle strutture della città.

Dopo cinque giorni il sessantasette viene sorpreso mentre gironzola per il centro. La municipale lo segue a distanza e lo vede entrare ancora da “Grassilli” dove aveva messo a segno il precedente colpo.

Stavolta il ladro ha gli occhi addosso. Eccolo mentre cerca di arraffare un portafoglio dalla borsetta di una vecchietta. Ma non ce la fa perché la signora si volta all’improvviso. Rieccolo mentre ci riprova con un’altra donna. E poi ancora.

Dopo l’ennesimo tentativo il bulgaro riesce ad arraffare il portafoglio di una settantaseienne; contiene 410 kune e 165 euro. Il senza tetto si dà alla fuga, ma i due poliziotti lo bloccano intimandogli di consegnare la refurtiva. Lui protesta, cerca di scappare. Si dimena, aggredisce e spintona la pattuglia. Ma ormai è in trappola.

Le prove contro il ladro sono schiaccianti: le immagini delle telecamere, le testimonianze delle vittime e la deposizione degli agenti. Il giudice non ha dubbi e fa scattare la condanna: un anno e dieci mesi di reclusione e la multa. Due i furti accertati, ma non se ne escludono altri compiuti in passato.


 

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