Trieste: condanna bis a Console per i soprusi all’ex moglie

L’assassino di Novacco aveva picchiato la giovane compagna per costringerla al matrimonio
Giuseppe Console in tribunale scortato da un agente
Giuseppe Console in tribunale scortato da un agente

TRIESTE Giuseppe Console, uno dei due assassini di Giovanni Novacco, aveva deciso di sposarsi. Ma “Beppe de Roian” non poteva tollerare e accettare un’incertezza, un dubbio, un diniego o ancor peggio un secco rifiuto. Aveva dato un ordine che comunque doveva essere eseguito. Così, alla fine, Console ha costretto colei che poi è diventata sua moglie a sposarlo con la violenza e minacce. Senza se e senza ma. Lo ha fatto sottoponendola a continui maltrattamenti e costringendola a vivere in uno stato di paura e soggezione.

Ergastolo confermato a Console e Cavalli

Ora è arrivata la sentenza di secondo grado. Il collegio della Corte d’Appello presieduto da Pier Valerio Reinotti e composto dai giudici Vittore Ferraro e Fabrizio Rigo ha condannato Giuseppe Console a due anni confermando nella sua totalità la sentenza di primo grado pronunciata nell’aprile del 2014 al termine del processo celebrato con rito abbreviato. I giudici hanno accolto le richieste del pg Carlo Sciavicco. La sentenza di primo grado era stata appellata dal difensore Sergio Mameli. E i due anni per Console sono diventati di fatto definitivi. Si aggiungono paradossalmente all’ergastolo.

L’accusa è stata quella di una infinita serie di vessazioni e maltrattamenti nei confronti della ex moglie Micaela Nordio, 22 anni. Si tratta di azioni che avevano avuto sostanzialmente lo scopo di costringerla al matrimonio. Vittime degli stessi maltrattamenti di “Beppe de Roian” anche il padre acquisito della donna, Dieter Zanier, 41 anni e Giuseppe Somma, 25 anni, l’amico della ragazza, che all’inizio del 2011 era stato subissato di minacce al telefono da Console: «Te vegno a cercar e te finissi mal».

Sarà demolita la casa dell’orrore dove fu ucciso Novacco
La casa dell'orrore di via Gemona che sta per essere smantellata

Il padre acquisito della ragazza era invece stato minacciato ripetutamente di morte da Console. La sua “colpa” era stata quella di voler proteggere Michela dopo la separazione. Il collegio ha confermato anche il risarcimento disposto dal giudice di primo grado alle parti civili assistite dall’avvocato Luca Maria Ferrucci. Si tratta di 4mila euro alla ex moglie, 700 euro a Zanier e 500 euro a Somma.

La vicenda di Micaela Nordio inizia cinque anni fa, quando un sabato sera incontra al Cantera, nella Baia di Sistiana, Giuseppe Console. I due stanno assieme per un anno e mezzo. Poi, all’insaputa dei genitori di lei, si sposano in municipio. La situazione più devastante per la giovane è stata quella degli ultimi giorni prima del matrimonio avvenuto il 18 ottobre 2010. Infatti, una ventina di giorni prima Console, durante una violenta e accesa discussione in strada, ha colpito la giovane donna con un violento schiaffo. È stato un colpo talmente forte da farla cadere all’indietro tanto da battere la testa sull’asfalto.

Console, altri due anni: maltrattava l’ex moglie
Foto Bruni 18.02.13 Processo Novacco:Console e Cavalli entrano dal GIP per la sentenza

Poi, secondo le indagini della Squadra mobile all’epoca coordinate dal pm Massimo De Bortoli, Console in quella circostanza le ha anche impedito di andare all’ospedale per farsi medicare. Dopo qualche giorno la ragazza è diventata maggiorenne. È stato in questa occasione che Console l’ha ancora minacciata dicendole che se non si fosse sposata la madre di lei avrebbe avuto problemi. E così anche il patrigno e i suoi fratelli. Altre minacce. Erano state parole terribili che avevano talmente spaventato la giovane da indurla a dire sì al matrimonio pur di salvare i familiari.

Insomma Console l’aveva costretta. Tant’è che qualche giorno dopo, nonostante le implorazioni e i pianti, l’aveva obbligata a firmare le pubblicazioni. Aveva poi continuato a minacciarla e a picchiarla fino al giorno del rito avvenuto alla presenza di un ufficiale di Stato civile del Comune.

In questa circostanza è stata anche confermata la condanna per danneggiamento. La data è il 24 agosto 2011, alla vigilia del sequestro e della barbara esecuzione di Giovanni Novacco, Console armato di un martelletto spaccò il parabrezza dell’auto del papà acquisito di Micaela. Con “Beppe de Roian” ad agire, secondo l’accusa era anche Alessandro “Tex” Cavalli. Ma per lui il difensore, avvocato Maria Genovese, ha optato per il rito ordinario.

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