Trieste, con il Delfino Verde la vacanza inizia insieme ai passeggeri

Racconto di una tratta in mare da Trieste all’Isola d’Oro ascoltando le voci degli habitué e delle new entry
Un'immagine del Delfino Verde
Un'immagine del Delfino Verde

E’ un modo per raggiungere Grado in poco tempo, senza code per accedere all’isola o per parcheggiare, ma soprattutto senza stress e lontano dal traffico caotico, con la possibilità di volgere lo sguardo per tutta la durata del tragitto a 360 gradi sul mare.

Stiamo parlando del Delfino Verde, la linea marittima stagionale gestita dall’Apt di Gorizia, che effettua un collegamento giornaliero diretto fra Trieste e l’Isola d’Oro con un viaggio che dura appena un’ora e un quarto. Un servizio di trasporto pubblico che è tornato anche per l’estate 2017 e che sta riscuotendo un crescente consenso fra i passeggeri. A Trieste gli imbarchi, che si effettuano sul lato sud della Stazione Marittima, prevedono tre partenze giornaliere, rispettivamente alle 8.30, 14.30 e 17, con attracco a Grado al molo Torpediniere, mentre la ripartenza dall’isola avviene alle 10.15, 14.30 e 18.35.

Già venti minuti prima della partenza una folla scalpitante attende l’imbarco sulla motonave con l’obiettivo di poter trovare un posto a sedere sul ponte superiore del Delfino in modo da ammirare i panorami che la traversata offre.

«Mi sto recando a Grado – racconta Mario Cicogna, collezionista di foto navali dal 1961 – per incontrare alcuni amici e passare una giornata in buona compagnia. Utilizzo molto volentieri questo servizio in quanto è rapido e permette di compiere una gita in mare. Il servizio è ottimo, il personale sempre disponibile e le motonavi sono tenute in modo eccezionale».



Cicogna, da cultore del trasporto marittimo qual è, si lascia andare ai suoi ricordi di viaggi giovanili su questa tratta. «Fin da bambino mi sono interessato al mondo delle navi – prosegue il collezionista - e mi sovviene di alcuni viaggi fra Trieste e l’Isola d’Oro con il vaporetto Grado della società Istria – Trieste, poi passato alla Navigazione Alto Adriatico, oppure di viaggi più “recenti” con l’Ambriabella, gemella della Dionea, entrambe varate al cantiere Felszegi di Muggia nel 1962. Imbarcazioni di altri tempi che non hanno nulla a che fare con il Delfino Verde, che offre comfort di gran lunga superiori».

Ma non tutti effettuano corse sporadiche verso Grado: c’è anche chi utilizza la linea con assiduità tanto da esibire un abbonamento pluricorse alla richiesta del personale di bordo. «Da diversi anni – spiega Antonella Guglielmi – acquisto un abbonamento stagionale in quanto sono pendolare per la stagione estiva; qualora non riuscissi a consumare tutte le corse disponibili… Pazienza, il prezzo comunque resta competitivo. Questa linea è un’alternativa all’auto o al bus di linea e al contempo permette di respirare aria salubre, lontano dal traffico».

Ovviamente non tutti i passeggeri sono degli habitué, e c’è chi solca il golfo di Trieste per la prima volta con la famiglia. «Oggi ho un appuntamento con un amico – dice Raffaele Sincovich (in foto con la famiglia) – ed invece di spostarmi con la macchina, questa volta ho optato per la traversata via mare, dal momento che mio figlio Gabriele ogni volta che vede passare un Delfino Verde mi chiede di salirci. Oggi si è presentata l’occasione giusta e non ci ho pensato due volte. Anche per me è la prima volta e l’esperienza mi sta piacendo».



La gita sul Delfino Verde piace a grandi e piccini perché è un’occasione di evasione a pochi chilometri dalla città. «Quando decido di recarmi in spiaggia a Grado – racconta il signor Antonio con il figlio Marco – cerco quasi sempre di salire a bordo alla prima corsa del mattino da Trieste e ripartire nuovamente a fine giornata, rientrando in città poco prima delle 20. Un’opportunità per osservare tutta la costa che altrimenti non si riesce a vedere».

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