Trieste, Comune e Regione litigano sull’Ezit

Bolzonello ribatte a Dipiazza che definisce la liquidazione «un grave errore»: «Il centrodestra l’ha votata in Consiglio»
Uno scorcio sulle aree Ezit
Uno scorcio sulle aree Ezit

TRIESTE Si apre un altro capitolo nella vivace dialettica tra il Comune a guida Dipiazza e la Regione Fvg, in seguito alle dichiarazioni programmatiche esposte venerdì scorso dal sindaco. Stavolta il tema è di carattere economico-amministrativo e concerne l’Ezit, l’ente che gestiva la zona industriale e che nell’autunno del 2015 è stato posto in liquidazione per decisione della Giunta regionale.

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Decisione che Dipiazza ha definito «un grave errore politico». Alla delibera giuntale, attorno alla metà di dicembre, seguì in Consiglio regionale un emendamento alla Finanziaria, presentato dalla Giunta, che spartì le competenze del liquidando ente tra la stessa Regione e i tre Comuni interessati (Trieste, Muggia, San Dorligo) e che stanziò 1,8 milioni a supporto delle stesse operazioni di liquidazione.

Furono a favore 37 consiglieri (compresa Forza Italia, Ncd, Autonomia responsabile), si astennero i grillini, non parteciparono al voto il forzista triestino Marini e lo stesso Dipiazza. Alla luce di queste premesse, è sceso in campo il vicepresidente della Regione Fvg Sergio Bolzonello, che ha seguito la tribolata vicenda Ezit.

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E lo ha fatto polemicamente: «Dipiazza si metta d’accordo con se stesso e con il suo vicesindaco sulla sorte dell’Ezit - scrive - se oggi al sindaco la messa in liquidazione appare un grave errore, ci spieghi come mai egli la chiedeva già nel 2009.

E come mai pochi mesi fa il gruppo di Autonomia responsabile, di cui Dipiazza faceva parte in Consiglio regionale, ha votato a favore dell’emendamento della Giunta regionale con cui si liquidava Ezit e, stanziando quasi 2 milioni, si tracciava un percorso per garantire un futuro all’insediamento industriale e ai lavoratori».

Poi Bolzonello si rivolge indirettamente al “vice” leghista Roberti: «Chieda (Dipiazza ndr) al suo vicesindaco come mai ha fatto un’inversione a U sullo stesso argomento». «Era Roberti - argomenta ancora Bolzonello - infatti il politico che consigliava alla Regione di attivarsi in prima persona per assicurare la piena operatività e per assorbirne i dipendenti».

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L’assessore alle Attività produttive chiude la nota, ricordando che «la Regione ha fatto la sua parte, assumendosi la responsabilità di affrontare una situazione difficilissima». Lo scontro Bolzonello/Dipiazza riporta alla ribalta il delicato nodo delle politiche industriali territoriali.

Facciamo il punto. Il commissario dell’Ezit Paolo Marchesi ha negoziato con l’Agenzia delle Entrate il dimezzamento del debito fiscale a 4,5 milioni: a novembre dovrebbe finire il suo compito. La Camera di commercio, su delega regionale, sta esaminando le 97 domande presentate da imprese interessate a investire nell’area ex Ezit. L’ex sindaco Cosolini aveva preparato una bozza per impostare una sorta di “Ezit 2”, che avrebbe avuto bisogno di un supporto finanziario regionale. Per cui adesso, archiviate le elezioni, si riapre il dossier.

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