Trieste, Comune all’attacco di Ttp per le multe sulle Rive
TRIESTE L’ultimo a sollevare il caso è stato un turista di Mestre che ha parcheggiato sulle Rive facendo il biglietto di sosta nelle macchinette del Comune, in via del Mercato vecchio, ma si è anche beccato la multa di Trieste terminal passeggeri perché in quell’area i parcheggi sono di sua competenza.
Multato dunque non per non aver pagato, ma per aver pagato al riscossore sbagliato. Poco importa se magari era la prima volta che si fermava in macchina a Trieste e dunque non poteva conoscere le particolarità di questa città, anche se va detto che talvolta la disavventura è toccata anche a qualche triestino.
Maurizio Bucci, assessore comunale a Turismo e sviluppo economico dà ragione all’automobilista: «Siamo forse l’unica città al modo in cui due gestori di parcheggi si succedono senza soluzione di continuità, senza un confine chiaramente visibile di dove finisce la competenza dell’uno e cominci quella dell’altro».
«Gestiamo molte centinaia di parcheggi - specifica Franco Napp, amministratore delegato di Trieste terminal passeggeri - da quelli interni al Molo Quarto, lungo tutte le Rive e fino alla Lanterna, eccezion fatta per piazza Straulino e Rode, quella dell’ex piscina Bianchi che è gestita dal Comune, così come del resto le vie interne di fronte, come via Cadorna e via Diaz».
Bucci si scalda presto: «Questo è il mostro che ha creato l’Autorità portuale negli anni in cui era gestita da Claudio Boniciolli: ha permesso che una società che dovrebbe vivere di navi, campasse in realtà con gli introiti dei parcheggi delle auto con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti: la disavventura di quest’ultimo turista non è certo isolata, ce ne sono state parecchie altre anche in questi ultimi mesi che hanno dato adito a vibrate proteste».
Napp dà un’altra versione: «Casi come questo sono rarissimi, purtroppo non possiamo fare diversamente. Le multe che facciamo per le soste che non ci vengono pagate sono molto basse. Se in questo caso è stata di 18 euro (come ha denunciato l’automobilista, ndr.) mi dispiace, è il massimo possibile: evidentemente si trattava di parecchie ore».
Negli anni scorsi con il traffico crocieristico molto scarso, Trieste terminal passeggeri era stata sarcasticamente ribattezzata Trieste terminal parcheggi ed accusata di avere nei parcheggi il principale driver del suo bilancio che talvolta è stato anche in leggero passivo. La società aveva replicato precisando che gli introiti derivavano solo per un terzo dai parcheggi, per un altro terzo dalle navi e per l’ultimo terzo dai congressi.
Nelle ultime due stagioni le crociere sono leggermente aumentate (Costa Mediterranea anche ieri è arrivata piena e ritornerà, per l’ultima volta in questa stagione, sabato prossimo) ma comunque non hanno siglato un vero decollo per cui i parcheggi rappresentano sempre una notevole fonte di introiti che ora però dà adito a nuove schermaglie con il Comune.
Come se ne esce? Napp è categorico: «Le tabelle sono chiare, così come le indicazioni sulle macchinette. Purtroppo non possiamo farci nulla per venire incontro alla disattenzione di un singolo automobilista».
Bucci alza ancora i toni: «Io una soluzione ce l’ho: basterebbe che Trieste terminal passeggeri usasse il cervello. Le strisce a terra infatti non possono certamente avere un colore diverso dal blu, nemmeno una sorta di sbarra sarebbe compresa dal turista, mentre di mettere tabelle giganti non se ne parla perché sulla cartellonistica serve il permesso della Soprintendenza.
Se Ttp è talmente miserabile da non poter rinunciare a quei quattro euro di parcheggio, faccia una foto del ticket pagato e ce la mandi, potremmo vedere di rimborsarla. Facendo le multe invece crea un danno d’immagine alla città che vale molti e molti euro di più. Dimostra di non aver rispetto dei turisti e nemmeno dei triestini perché inoltre non è nemmeno in grado di scacciare i parcheggiatori abusivi che a propria volta chiedono un altro euro agli automobilisti. Da parte del Comune comunque massima disponibilità a trovare una soluzione».
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